Cavani vs. El Sharaawy, gli eroi moderni di Napoli-Milan

Altro che Derby d'Italia – Il fascino, nonostante siano cambiati protagonisti e giocatori, è rimasto intatto nel tempo. Su quel prato, dove molti anni fa si davano battaglia giocatori come Maradona, Careca, Van Basten e Gullit, scenderanno in campo i vari Cavani, Hamsik, El Shaarawy e Boateng: eroi moderni di una sfida senza tempo. Lontani anni luce dai bagliori delle giocate dei loro più nobili antenati, saranno loro (a partire dalle 20.45) ad infiammare il San Paolo e a dare il via ai fuochi d'artificio di Napoli-Milan: sfida che, nel corso degli anni, ha conservato tutta la sua importanza e resistito a bufere, scandali e periodi poco felici delle due società. Da quel 1 Maggio 1988, madre di tutte le sfide tra azzurri e rossoneri, il calcio ne ha viste di ogni e si è completamente rivoluzionato. Un tempo, ad esempio, la sfida del San Paolo si sarebbe giocata di domenica pomeriggio, magari sotto quel sole caldo che solo la terra del Sud sa regalare. Oggi, invece, siamo costretti ad accomodarci sul divano, con un plaid a portata di mano, per evitare di congelare dentro uno stadio ghiacciato e poco confortevole. Ma la passione, specialmente alle latitudini campane, non ha mai conosciuto ostacoli e difficilmente si è fatta fermare da "inconvenienti" del genere. Stasera, manco a dirlo, gli spalti del San Paolo saranno "vestiti" da una cornice di pubblico finalmente degna di un big match tale. Distante dai "sold out" di un tempo, ma anche dai buchi vuoti spesso visti a San Siro, il posticipo di questa sera coinvolgerà più di cinquantamila persone. Una febbre (collettiva) del sabato sera, per quello che rimane un "classico" del nostro calcio: più di 60 incontri, sotto lo sguardo severo del Vesuvio, con un tabellino quasi in perfetto equilibrio con 23 vittorie degli azzurri, 22 quelle del Milan e 19 pareggi.
La voce del Capitano e l'attesa per il Matador – Più che i colori bianconeri e nerazzurri, sono quelli del Milan a scatenare la tifoseria napoletana che, questa sera, conta di divertirsi ancora come ha fatto nella recente partita di Europa League. "Come si fa a vedere questo Napoli in televisione, meglio supportarlo dagli spalti", ha dichiarato in settimana Paolo Cannavaro. Ha ragione da vendere il capitano azzurro e, dopo l'exploit di Edinson Cavani negli ultimi giorni, i tifosi partenopei hanno un motivo in più per accettare senza esitazioni l'invito del "piccolo" Cannavaro. La sfida (nella sfida) tra la povera difesa rossonera e l'attaccante più in forma del momento è, indiscutibilmente, una delle attrazioni più forti di questa sera. Reduce da uno "score" mostruoso (10 gol in sette giorni), il "Matador" è atteso da una delle gare più suggestive per lui: quella che gli permise, l'anno scorso, di portare a casa il pallone della partita dopo la splendida tripletta che ribaltò la storia del match. Un gol contro il Torino, quattro al Dnipro, uno al Genoa ed, infine, uno in Polonia con la maglia della "Celeste": il tour europeo della "rockstar" uruguaiana sembra senza soste. In poco più di due anni, con la maglia del Napoli, Cavani ha gonfiato la rete (come urla sempre il bravo e simpatico telecronista "di parte" Raffaele Auriemma) 80 volte in 109 partite. Uno "score", tra campionato e coppe, mostruoso. Un "curriculum" di tutto rispetto che avvicina l'attaccante azzurro ai vari Messi, Cristiano Ronaldo e Ibrahimovic ed autorizza paragoni "ingombranti" come quelli degli ultimi giorni, quando tutti quanti (sottoscritto compreso) hanno rivisto in lui i gol ed i colpi di Maradona e Van Basten. Insieme ad Hamsik ed Insigne (mancheranno Pandev e Behrami), sarà proprio il "Matador" a cercare di spaventare il Diavolo e ad inseguire ancora quella vecchia signora che, da queste parti, si augurano possa inciampare qualche ora prima contro la Lazio. Il Napoli è atteso da una settimana di fuoco: oggi il Milan, tra pochi giorni il viaggio in Svezia per affrontare l'AIK Solna (stesa, all'andata, dalla tripletta di Vargas). Per non fermarsi sul più bello, Mazzarri ha ancora bisogno dei gol dell'uruguiano…a cominciare da questa sera!
Medicina presidenziale – Rosso, ad indicare lo stato di gravità del malato. Nero, come l'umore di tutto l'entourage del Diavolo. Arrivato con un volo di linea, ma virtualmente sbarcato a Napoli con una aereo della Croce Rossa Italiana, il Milan è sceso al Sud con un bagaglio pieno di preoccupazioni e cerotti. Le sberle prese con la Fiorentina e le relative polemiche nate intorno alla squadra, hanno scomodato il Dottore in persona che, ieri, è sceso a Milanello per tentare una rapida cura prima della probabile "imbarcata" partenopea. L'orgogliosa e commovente rimpatriata di Silvio Berlusconi (commovente per la tenacia con la quale prova a spronare la squadra) è stato il disco più suonato, nel pomeriggio di ieri, dai jukebox di Milanello. Apparso in forma (72 flessioni al giorno: tanta roba!) e con il sorriso delle migliori occasioni, il numero uno milanista si è intrattenuto con tutti, tifosi e non, per cercare di trovare una soluzione al malato rossonero che, purtroppo per lui e per i seguaci del Diavolo, non è neanche così tanto immaginario. La crisi c'è e rischia di diventare ancor più grave, se dalle due partite con Napoli e Juventus non dovesse arrivare neanche un punto. Hai voglia a dire, come è stato fatto ieri: "l'obiettivo è passare in Champions". Prima di preoccuparsi di Anderlecht e Zenit (con tutto il rispetto), bisognerebbe fare attenzione a ciò che succede in fondo alla classifica dove squadre più attrezzate e più abituate alla lotta nel fango, potrebbero coinvolgere e tirar giù anche l'undici di Massimiliano Allegri, ieri parso rinfrancato dalle dichiarazioni del patron rossonero. Più vicino al Milan: eccolo il nuovo slogan, appena coniato dalle alte sfere dirigenziali. Basterà la vicinanza dell'ex Premier, per risvegliare dal sonno profondo giocatori come Pato, Boateng e Nocerino? Servirà il suo carisma e la sua energia per trasformare in giocatori "presentabili", tutti quei pseudo campioni che si vantano di vestire la maglia a striscie rossonere? Meno male che c'è El Shaarawy, l'unica icona rossonera da contrapporre a Edinson Cavani…l'unico in grado di scuotere una squadra che sembra rassegnata. Questa sera con il Napoli, mercoledi con l'Anderlecht e domenica prossima contro i Campioni d'Italia: tre partite per dimostrare a tutti che il paziente è guarito. Duecentosettanta minuti per mettere alla prova i nervi (fin quì saldi) della dirigenza rossonera e per capire se l'incipit di ieri a Milanello ("Allegri rimane con noi") vale quanto il famoso "milione e mezzo di nuovi posti di lavoro". Chi vivrà, vedrà!