Cavani scalda Napoli: “Sì, tornerei in azzurro. Scudetto possibile, Higuain fortissimo”

Cavani, Higuain, Insigne. Roba da impazzire, per le difese avversarie. Roba da far schizzare l'adrenalina alle stelle per i tifosi del Napoli. Roba da favola che l'ex Matador azzurro, ceduto al Paris Saint-Germain per 64 milioni di euro, alimenta quando gli chiedono del futuro, della possibilità che torni in Italia e, magari, di nuovo sotto il Vesuvio dopo aver detto no alla Juventus. "Mi piacerebbe ritornare dove ho vissuto tre stagioni davvero straordinarie che mi hanno poi permesso di essere qui a Parigi – ha ammesso l'attaccante sudamericano al Corriere del Mezzogiorno, alla vigilia della sfida di Champions contro il Real Madrid -. In azzurro ho vissuto momenti fantastici, a Napoli ho ancora molti amici ed è una città di cui conservo un ricordo speciale".
Numeri pazzeschi, media realizzativa incredibile: 78 gol in 104 gare di campionato, 104 reti in 138 presenze complessive con la maglia dei partenopei (1.3 di media a partita in totale). Come scendere in campo ed essere già in vantaggio prima del fischio d'inizio… Dolci ricordi legati anche al periodo più entusiasmante del Napoli con Mazzarri in panchina e la musichetta della Champions League che rimbomba nella notte, urlata con tutto il fiato possibile dal pubblico del San Paolo e divenuta la colonna sonora/emblema dei successi.
Scudetto possibile. Parola tabù per scaramanzia e sogno nel chiuso nel cassetto che il trend in campionato della squadra, le magie di Higuain e Insigne, ha rispolverato relegando in un cono d'ombra le amarezze dell'era Benitez. Cavani segue le vicende dei partenopei da lontano. "Sì, guardo le partite in tv quando posso – ha aggiunto l'attaccante uruguagio – e dal quel che vedo credo che il Napoli possa lottare tranquillamente per le posizioni di vertice. Gioca bene, anche meglio di altre avversarie. E' una squadra organizzata e soprattutto ha grandi calciatori in rosa".
Dal Matador al Pipita. Gonzalo Higuain dopo Cavani, due tipologie di calciatori diversi: entrambi ‘uomo squadra' sia pure con caratteristiche differenti. Da un lato il bomber della Celeste e del Psg che sa essere devastante sotto porta e calciatore ovunque; dall'altro l'attaccante argentino letale in zona gol ma anche prezioso nei panni del rifinitore. "Higuain è un fuoriclasse – ha concluso -, è l'attaccante straniero più forte che c'è in Italia. Paragoni? No, siamo diversi. Una cosa è certa, Gonzalo è fortissimo".