Cavani, Matador nostalgico del Napoli: “Rigiocherei la finale di Pechino contro la Juve”
E' dallo scorso 16 luglio 2013 che Edinson Cavani e il Napoli hanno diviso i propri destini sportivi, con il Matador che partì alla volta di Parigi e i partenopei che incassarono quasi 65 milioni di euro. Da quel giorno, però i rapporti sono rimasti integri tanto che ciclicamente si è tornati a parlare di un clamoroso ritorno sotto il Vesuvio da parte del Matador.
Il cruccio di Cavani
La crescita nel Napoli
Di fatto, Cavani non ha mai dimenticato Napoli, il Napoli e le tre stagioni in azzurro. Dove nel 2011-2012 ha vinto una Coppa Italia e dove soprattutto è esploso dopo l'apprendistato a Palermo e l'approdo in una piazza dalle grandi ambizioni, confermandone la caratura internazionale.
L'addio e il passaggio al Psg
Adesso, proprio l'uruguaiano torna a parlare di Napoli e del suo grandissimo rimpianto sportivo. Nessuna recriminazione per avere scelto il Paris Saint Germain, ma per Cavani c'è un sassolino nella scarpa da togliersi prima di concludere la propria carriera. Ed è quello di sfidare nuovamente la Juventus con la maglia dei partenopei per rigiocare la finale di Supercoppa Italiana contro la Juventus.
La gara da rigiocare, contro la Juve
In quell'occasione, il Napoli perse ma per Cavani è rimasta la voglia di riavvolgere il nastro e rigiocare quel match. Come quello clamoroso in Champions League con i colori del Psg contro il Barcellona che rifilò 6 gol ai parigini eliminandoli dalla competizione in modo più che rocambolesco.
La sconfitta di Pechino
Due gol e poi due rossi
Per quanto riguarda la partita con il Napoli, Cavani ritorna alla finale di Supercoppa Italiana a Pechino del 2012 quando gli azzurri di Mazzarri passarono in vantaggio due volte. La prima volta con la rete del Matador, poi grazie a Pandev, facendosi raggiungere sul 2-2 a un quarto d'ora dal termine da un rigore di Vidal. Ci furono polemiche per il penalty concesso dall'arbitro Mazzoleni per un intervento di Federico Fernandez su Vucinic, ma soprattutto per le espulsioni di Zuniga per doppia ammonizione e di Pandev per proteste.
Il crollo finale e la protesta alla premiazione
In pieno recupero fu allontanato anche Mazzarri e gli azzurri, in doppia inferiorità numerica, capitolarono ai supplementari 4-2 (autorete di Maggio e gol di Vucinic). A fine gara il Napoli scelse di non presentarsi, in segno di protesta, alla premiazione ufficiale, un ‘affronto' in risposta a quanto subito in campo.