Catania, partite comprate in B: 7 arresti, nei guai anche il presidente Pulvirenti
Un nuovo scandalo si abbatte sul mondo del calcio. La polizia infatti ha eseguito sette ordinanze di custodia cautelare nei confronti di dirigenti del Catania, che sono stati accusati di frode sportiva nell'ambito dell'operazione ‘I treni del gol'. Avrebbero ‘comprato' alcune partite del campionato di Serie B concluso da poche settimane per consentire ai rosso-azzurri di ottenere la salvezza. Agli arresti domiciliari il presidente del club Antonino Pulvirenti ma anche l'amministratore delegato Pablo Cosentino, il direttore generale Daniele Delli Carri (ex calciatore di Torino e Pescara). Inoltre sono stati arrestati i procuratori Giovanni Impellizzeri, Piero di Luzio, Fabrizio Milozzi e Fernando Arbotti. Secondo l'accusa, alcune vittorie del Catania sarebbe state concordate dietro il pagamento di alcune somme di denaro. Perquisizioni sono ancora in corso da parte della polizia a Roma, Chieti, Campobasso e Catania. L'inchiesta è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Catania ed è stata condotta dalla Digos, in collaborazione con la Polizia postale.
La Procura: "Cinque o sei le gare truccate"
"Riteniamo che almeno 5 partite, forse 6, siano state truccate attraverso il pagamento di somme di denaro", ha ammesso il Procuratore della Repubblica a Catania Giovanni Salvi durante la conferenza stampa sugli arresti che hanno scompaginato il Catania.
Ecco quali sono i match finiti nell'inchiesta
Cinque o sei le gare combinate tra la 33ª e la 37ª giornata per strappare la salvezza, è questa la posizione della Procura che individua i match sospetti in Varese-Catania 0-3 (2 aprile 2015); Catania-Trapani 4-1 (11 aprile 2015); Latina-Catania 1-2 (19 aprile 2015); Catania-Ternana 2-0 (24 aprile 2015); Catania-Livorno 1-1 (2 maggio). Sotto la lente degli inquirenti c'è anche Catania-Avellino 1-0 (19 marzo 2015).
Le parole d'ordine e il compenso di 10mila euro
Grazie alle intercettazioni telefoniche tra gli indagati (sono 19 le persone sotto la lente della magistratura) è stato possibile ricostruire anche il linguaggio in codice adottato dai protagonisti della vicenda. I ‘treni in arrivo' erano i calciatori da avvicinare; gli ‘orari di arrivo' corrispondevano al loro numero di maglia (accertato per la partita contro il Varese). I giocatori che accettavano di partecipare alla combine venivano ricompensati con 10 mila euro.
Indagine partita da una denuncia dello stesso Pulvirenti
L'indagine è scaturita proprio da una denuncia dello stesso presidente del Catania, Pulvirenti: "Denuncia – spiegano gli inquirenti in conferenza stampa – che aveva presentato per motivi di preoccupazione legati alla tifoseria. Da quest'indagine poi si è passati ad un altro filone perché sono stati acquisiti elementi importanti".
Il legale di Pulvirenti: "Estraneo ai fatti, lo proveremo"
"Certo di potere dimostrare la totale estraneità ai fatti e massima fiducia nella magistratura". Ad affermarlo è l'avvocato del presidente Pulvirenti, Giovanni Grasso, che rivela anche la volontà da parte del massimo dirigente di "prendere decisioni immediate sul suo ruolo nella Società Calcio Catania spa, al fine di potersi difendere con la massima serenità e di salvaguardare gli interessi del club".
Retrocesso dalla A, salvo ‘per miracolo' in B
Dopo essere retrocesso nella passata stagione ha navigato in cattive acque per tutto il campionato. Pulvirenti ha cambiato addirittura quattro allenatori, ma alla fine la salvezza i siciliani l'hanno ottenuta per un soffio, adesso però tutto potrebbe cambiare perché la giustizia sportiva potrebbe modificare i risultati ottenuti sul campo. E naturalmente è facile prevedere un'altra estate calda. Perché oltre a capire quale sarà il destino del Catania, bisognerà vedere quale squadra prenderà il posto del Parma, che lunedì è ufficialmente fallito e che ha di fatto lasciato un posto libero in Serie B. Cinque squadre sono già pronte a darsi battaglia per il ripescaggio.
Belpasso, Acireale poi il ‘volo' in A: la scalata di Pulvirenti
Alberghi, supermercati e una compagnia aerea (la Wind Jet, che ha sospeso le attività nel 2012) nel giro d'affari che alimentava il business di Pulvirenti, l'imprenditore catanese che iniziò la sua avventura nel mondo del calcio tra i Dilettanti con il Belpasso. Dal 1999 al 2004 è ad Acireale, in cinque anni trasforma i granata in una bella realtà sportiva fino a conquistare la promozione in C1. Il meglio, però, deve ancora venire: nel 2004 rileva dalla Famiglia Gaucci il club etneo e nella stagione 2005/2006 spicca il volo verso la Serie A. I rossoblù vi resteranno per 8 campionati, battendo anche il record di punti (56) nella storia della società rossoblù: il momento clou è rappresentato dalla costruzione del centro sportivo a Torre del Grifo, struttura che diverrà il quartier generale del Catania, e dal suo ingresso nel consiglio federale. Tre anni fa il segnale della crisi, a cominciare dalla compagnia Wind Jet (niente più voli dall'agosto 2012) fino alla retrocessione degli etnei in B e all'inchiesta odierna.
Le reazioni, Abodi: "Episodio grave e doloroso"
Il presidente della Lega di Serie B, Abodi, ha espresso rammarico per le ultime notizie: "La prima reazione è sicuramente un grande dolore perché lavoriamo ogni giorno per rendere comunque credibile e per aumentare la reputazione del nostro contesto – ha ammesso ai microfoni di Sky Sport -. Mi auguro soltanto che le cose vengano chiarite e si sappia la verità quanto prima possibile . In ogni caso, deve essere chiaro che di fronte a episodi del genere non ci può essere alcun tipo di accomodamento o accordo".
Malagò: "Al peggio non c'è mai fine"
"Ho letto le agenzie, non ne so niente – ha ammesso il presidente del Coni, Malagò -. Ma si commenta tutto da solo. E' una vergogna, davvero imbarazzante. In giornata forse sapremo qualcosa di più. Certo, non c'è mai limite al peggio".