Catania, in un registro le somme pagate per comprare le partite
Un registro dov'erano annotate tutte le commissioni, ovvero i compensi da corrispondere ai calciatori che accettavano di combinare le partite. Centomila euro in contanti ritrovati dagli agenti della Digos nascosti in una contro-soffittatura e sequestrati a uno dei presunti finanziatori coinvolti nell'ambito dell'inchiesta che ha decapitato il Catania Calcio, scoperchiato la promiscuità di traffici indiscriminati orditi per garantire la salvezza ai rossoblù in Serie B. L'indagine svolta dalla Procura della Repubblica etnea continua e svela ulteriori particolari del filone ‘treni del gol' che ha portato all'arresto di sette persone (tra cui il presidente Pulvirenti e la dirigenza del club).
Diciannove le persone indagate nel complesso, tutte raggiunte da informazioni di garanzia: sotto la lente della magistratura sono finiti anche Christian Terlizzi (36 anni, calciatore del Trapani ed ex proprio del Catania); Riccardo Fiamozzi (Varese), Luca Pagliarulo, Antonio Daì (Trapani), Matteo Bruscagin (Latina), Alessandro Bernardini (Livorno). Ma il numero dei tesserati (e non) coinvolti è destinato a salire poiché sono in corso di notifica ulteriori provvedimenti a carico di altri calciatori che militano nel torneo cadetto.
Lunedì gli interrogatori davanti al gip Di Giacomo
Fissata la data per gli interrogatori: il gip del tribunale di Catania, Fabio Di Giacomo, ha deciso che inizieranno lunedì prossimo, 29 giugno. Davanti a lui compariranno le sette persone che sono da martedì sono agli arresti domiciliari con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva: toccherà anzitutto al numero uno del Catania, Pulvirenti, all'amministratore delegato Pablo Cosentino e a Giovanni Luca Impellizzeri.
Indagini su Messina-Ischia
Messina-Ischia (gara dell'ultimo campionato di Lega Pro finita 1-1) pure fa parte del filone d'inchiesta scaturito anche dalle intercettazioni telefoniche. Secondo gli inquirenti i vertici della società giallorossa (il presidente Pietro Lo Monaco, l'amministratore delegato Alessandro Failla, il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno) avrebbero operato per accomodare il risultato della sfida così da trarre massimo profitto (fino a 19 volte la posta) dalla tipologia di scommessa della quale si sarebbe occupato anche in questo caso Impellizzeri: vittoria degli isolani nel primo tempo per 1-0, pareggio per 1-1 come risultato finale. Lo Monaco, Failla e Ferrigno risultano indagati per concorso di frode in competizione sportiva.