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Catania, firma falsa sulla rinuncia di Gino Peruzzi: club condannato a pagare 95mila euro

Il Catania è stato condannato a pagare 95mila euro, oltre a interessi e spese legali, per una vicenda relativa al passato che vede come protagonista, Gino Peruzzi. In particolare il club etneo avrebbe apposto una firma falsa nel documento di rinuncia del difensore che ha vestito la casacca rossoblu dal 2013 al 2015.
A cura di Marco Beltrami
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Tegola per il Catania, club che attualmente milita nel campionato di Serie C e spera di tornare in fretta ai fasti del passato. La società etnea infatti dovrà pagare 95mila euro, oltre a interessi e spese legali per una vicenda che vede protagonista Gino Peruzzi, difensore argentino che ha vestito la casacca rossoblu dal 2013 al 2015. In particolare secondo quanto riportato da Calciomercato.com, il Giudice del Tribunale del Lavoro di Catania ha condannato la società siciliana per una firma falsa apposta sulla rinuncia dell'ex giocatore.

Catania condannato a pagare 95mila euro per il caso Gino Peruzzi

Il 17 febbraio scorso dunque il Giudice del Tribunale del Lavoro, ha condannato il Catania  a pagare 95mila euro, oltre interessi e spese legali a Gino Peruzzi. Quest'ultimo attualmente in forza al San Lorenzo, ha vestito la maglia della società siciliana dal 2013 al 2015 collezionando 33 presenze e un gol. Le ragioni del provvedimento sono relative al danno patito dal calciatore alla luce dell'inadempimento da parte del club di una scrittura privata di incentivo all'esodo, con tanto di firma apposta il 20 gennaio 2015. In quella data fu risolto il contratto di lavoro, con il trasferimento dello stesso Peruzzi al Boca Juniors.

Perché il Catania è stato condannato nel caso Peruzzi, firma falsa sul documento di incentivo all'esodo

Al Catania era stato notificato dal suo ex difensore un decreto ingiuntivo in quanto l'accordo non era stato rispettato, con il club che a sua volta aveva basato la propria difesa su una quietanza liberatoria. La società a tal proposito aveva attribuito la firma in calce alla rinuncia, al calciatore: in questo modo il diretto interessavo rinunciava all'importo di 95mila euro, dopo circa un mese da quando gli era stato riconosciuto questo incentivo con un altro accordo. Una situazione smentita da Peruzzi che sin da subito ha disconosciuto la sottoscrizione dimostrando che in quella data si trovava già in Argentina, alle prese con il lavoro con il Boca, e non poteva dunque aver firmato il documento incriminato nella sede di Mascalucia. A conferma del tutto è arrivata anche la perizia calligrafica che, stabilita dal Giudice del Lavoro di Catania, ha dimostrato che la firma non apparteneva a Peruzzi, ed era quindi da considerare falsa.  Ecco dunque che è arrivata la sentenza di condanna da parte del Tribunale del Lavoro per il Calcio Catania, con tanto di trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica, che dovrà valutare le responsabilità penali dei dirigenti del club etneo relative alla produzione di un documento recante una firma falsa.

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