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Cassano: “Schick è più forte di Dybala. E Paulo non è da Barcellona”

Antonio Cassano considera La Joya non all’altezza di Barça e Real preferendogli il ceco. Il barese che ha ricevuto offerte da Entella e Cagliari, stila anche il suo undici ideale con in panchina Massimiliano Allegri e torna sui motivi che lo hanno spinto all’addio clamoroso al Verona.
A cura di Marco Beltrami
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Negli ultimi mesi ha conquistato la scena prima per le sue dichiarazioni al vetriolo su colleghi sopravvalutati e non, e poi soprattutto per la clamorosa serie di dietrofront al Verona, il club che ha lasciato pochi giorni dopo la firma sul contratto. Antonio Cassano torna a far parlare di sé e lo fa grazie ad un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport. Tanti i temi affrontati, dal suo momento, ai motivi che lo hanno spinto all'addio all'Hellas, passando per il futuro, le ipotesi di calciomercato, il punto sulla Serie A e sui giocatori più forti del momento.

Calciomercato, Cassano nel mirino di Entella e Cagliari

Ci sarà ancora spazio per il classe 1992 nel calcio che conta? Cassano fa il punto sulle ultime di calciomercato che lo riguardano svelando l'interesse nei suoi confronti di Cagliari ed Entella. Queste le sue parole: "Quali squadre potrebbero convincermi a rientrare? Entella o Cagliari, in questo momento nient'altro. Con Gozzi (il patron della Virtus, ndr) ho un rapporto che va al di là del calcio. A gennaio c’era stata una stretta di mano però poi non me la sono sentita di andare in B. L’ho spiegato anche a lui, mi ha capito. E lo ringrazio. Ora sono pronto: portare in A l’Entella diventerebbe il mio sogno. A Cagliari invece ritroverei Tibaudi, il mio preparatore storico: lui sa come allenarmi. E poi io amo la Sardegna e la sua gente, ci vado in vacanza ogni anno. Con Giulini c’è stima e simpatia reciproca".

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L'ipotesi del ritiro di Fantantonio e il futuro da ds

Senza la giusta offerta, il barese attualmente senza agente potrebbe anche lasciare il calcio giocato a settembre, per iniziare una nuova avventura da dirigente alla Totti: "I miei giorni lontano dai campi sono troppi. Chi sa giocare può anche stare fermo però mi sono dato un termine. Se non arriva la chiamata giusta entro settembre smetto. Sono senza agente: chi mi vorrà saprà come contattarmi, ma deve fare in fretta. Se smetterò rimarrò comunque nel mondo del calcio e potrei fare il Direttore sportivo".

La condizione fisica di Cassano

Cassano dunque aspetta e spera e nel frattempo, dopo quasi 500 giorni lontano senza partite ufficiali, spera di ritrovare la forma giusta, anche se il talento a suo dire è quello dei tempi migliori: "Peso 88 chili. Corro, niente pallone. Ma la tecnica non si dimentica".

Cassano e l'addio al Verona

Inevitabile una battuta sui fatti legati al Verona e sul suo clamoroso addio, dopo un lungo tira e molla: "Non era scattata la scintilla. Dopo 3-4 giorni ho detto a Pecchia che volevo andare via, mi sentivo come un pesce fuor d’acqua: tutti giovani, non era l’ambiente ideale per me e ho preferito lasciare subito e non a campionato iniziato. E non è un problema fisico: in 15 giorni avevo perso 7 chili. Basta chiedere al Verona: i risultati dei test sono lì. A 25 anni avevo un’altra forza fisica e mentale, a 35 non ce l’ho fatta a ripartire completamente da zero. A Verona mi sentivo un alieno. Ma non ho mai pensato di lasciare il calcio davvero. Questo è il mio mondo". 

La smentita sulla depressione

Quello che è certo è che l'ex di Bari, Roma, Real, Inter, Milan, Samp e Parma ci ha sempre messo la faccia. Al contrario di quei calciatori che ultimamente si nascondono dietro certificati medici come per esempio il milanista Niang: "Per andare via da un posto ho sempre agito in prima persona, assumendomi la responsabilità, non mi sono mai nascosto dietro un foglio di carta". E Cassano smentisce anche le voci relative ad una difficile condizione psicologica, alla sua maniera: "Io pazzo o depresso? Sono solo coerente, a Verona non mi trovavo bene e ho deciso di andar via. Cassano è un uomo molto felice. Quanti calciatori sono citati nella Treccani? Io ci sono. Nel film ‘Notte da Leoni' c’è un scimmia che sfoglia un quotidiano russo: su quel giornale in prima pagina c’è Cassano…".

Cassano boccia Dybala e gli preferisce Schick

E a proposito di colleghi e dei giocatori più talentuosi della Serie A, Cassano piazza la sua classifica riservando parole che non faranno piacere a Dybala. Fantantonio non reputa La Joya all'altezza di Barça e Real e gli preferisce Schick conteso da Inter e Roma: "Se Dybala vale 100 milioni? Per me non può giocare nel Real o nel Barcellona. Schick è più forte di lui e per le sue caratteristiche gli consiglio di giocare nell'Inter. In Serie A c’è un campione assoluto, Higuain. Poi gli altri. Sul podio metto Insigne e Dzeko".

La top 11 di Cassano con Allegri allenatore

A tal proposito ecco l'undici ideale di Cassano che in panchina può contare su Massimiliano Allegri. Non ci sono calciatori italiani: "4-2-3-1: Neuer, Dani Alves, Sergio Ramos, Hummels e Alaba in difesa. In mezzo Modric e Iniesta. Poi Cristiano Ronaldo, Messi, Neymar. Punta Suarez. Allenatore Allegri. Perché Max? Lo merita: gestisce alla perfezione i fenomeni. Dà due-tre indicazioni e poi spazio alla tecnica".

L'addio di Bonucci alla Juventus

E a proposito dell'addio di Bonucci alla Juventus, Cassano minimizza. Per il barese si rivelerà più pesante la partenza di Dani Alves che ha confermato le sue vecchie parole sullo spogliatoio bianconero: "Bonucci è diventato forte grazie a Barzagli e Chiellini. Piuttosto è grave la partenza di Dani Alves. Ha detto che lo spogliatoio Juve era triste, evidentemente non mi sbagliavo quando dissi che alla Juve erano dei soldatini".

Inter favorita per lo scudetto secondo Cassano

In conclusione una battuta sulla prossima Serie A, con l'Inter che a suo giudizio è la favorita per il titolo: "Per lo Scudetto dico Inter davanti a Juventus e Napoli.I nerazzurri hanno fatto un mercato intelligente e non avevano bisogno di Sabatini. Skriniar è un fenomeno, mi bastarono pochi allenamenti alla Samp per capirlo. Lui, Borja Valero e Vecino sono colpi di Ausilio. Tiferò per l'Inter contro la Roma e credo vincerà. In panchina quest’anno ha un genio: Spalletti. Lui può battere la Juventus che è sempre la più forte. In nerazzurro ho giocato solo un anno ma sono rimasto interista dentro".

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