Cassano e la fantasia che non c’è più: “In Italia i giovani non hanno più passione”
La fantasia al potere. Sarebbe sicuramente ancora il motto di Antonio Cassano che oramai guarda il calcio da osservatore dopo aver fallito il suo ultimo rientro con il Verona. Ma il fantasista di Bari Vecchia segue tutto e tutti, da un punto di vista privilegiato, di chi ha saputo rendere il pallone qualcosa di più divertente di un semplice gioco votato ai risultati. Eppure, oggi, per Cassano, non c'è più la fantasia in mezzo al campo, schiacciata da tatticismi e pragmatismi che ne hanno soffocato anche gli ultimi tentativi di rianimarla.
La fantasia che non c'è più
L'ultimo è stato Cassano
Ad Antonio Cassano manca il calcio ma a questo calcia mancano giocatori come Cassano. Veri e propri fantasisti capaci di fare la differenza in campo, ribaltando risultati da soli, favorendo i compagni verso la via del gol, facendo sognare i tifosi. Giocolieri come Roberto Baggio, Gianfranco Zola, Francesco Totti, Antonio Cassano, appunto. Che rivendica il ruolo che oggi nessuna squadra ha più in rosa.
Pragmatismo e risultati
Per Cassano la colpa è degli allenatori moderni, che badano al sodo, al risultato senza più soffermarsi sul piacere di raggiungerlo. Forse l'eccezione è il Napoli di Sarri, dove c'è Insigne, l'ultimo baluardo italiano della fantasia: "La fantasia l'hanno uccisa quegli allenatori che pensano che il modulo e gli schemi siano sempre prioritari. Il fantasista mette un po' in ombra l'allenatore e i compagni. E' normale che indirettamente crea dei problemi all'allenatore e ai compagni"
Dalla fantasia al nulla
Sacchi, Ancelotti, Totti
Esempi ce ne sono stati tanti, soprattutto in passato, ma oggi il fantasista latita. Per Cassano è una involuzione negativa, che porta il calcio su una dimensione più bassa e ridimensionata. Manca il "calciatore di strada", quello che metteva il cuore e la fantasia al potere dei piedi, propri e altrui: "Nell'Italia di Sacchi e' stato decisivo piu' volte Baggio. Lo stesso discorso vale per il Milan di Ancelotti. I calciatori di strada, come il sottoscritto o come e' stato Totti, non ci sono più"
La passione e l'hobby
Per Cassano le nuove generazioni, nutrite fra videogiochi e altre distrazioni, vivono il calcio solo come un hobby, senza la passione che dava linfa vitale a lui e ad altri fenomeni di fantasia: "Noi praticavamo il calcio con passione e sudore sulla strada, sbucciandoci le ginocchia giorno dopo giorno. La qualita' del calcio italiano e' in netto calo. Le giovani leve interessanti le vedo in Spagna, in Brasile ma non qui da noi".