Caso Rabiot, parla la mamma: “E’ ostaggio del Psg, presto sarà a pane, acqua e prigione”
Parole forti, che fotografano nel migliore dei modi quella che è la rottura totale tra Adrien Rabiot e il Paris Saint Germain. A fare il punto della situazione sul talentuoso centrocampista parigino finito ai margini della formazione Bleus ci ha pensato sua madre. Veronique Rabiot, che cura anche gli interessi del rampollo, ha spiegato alla stampa transalpina che suo figlio è praticamente un "ostaggio" del club della Tour Eiffel.
Cosa è successo ad Adrien Rabiot, perché non gioca nel Psg
Adrien Rabiot non vede il campo di calcio da tempo. Il calciatore considerato uno dei maggiori talenti transalpini è finito ai margini dopo aver deciso di non rinnovare il contratto in scadenza a giugno (con le indiscrezioni sulle trattative con il Barcellona). Come se non bastasse poi, il centrocampista si è fatto pizzicare in discoteca durante l'eliminazione dei Bleus dalla Champions per mano dello United. Una situazione che ha spinto il club ad usare la mano pesante, con tanto di sospensione di Rabiot fino al 27 marzo (e possibile futura rescissione).
La mamma di Adrien Rabiot attacca il Psg
Ai microfoni de L'Equipe, la mamma del calciatore Veronique che ne gestisce anche gli interessi è andata giù pesante contro il Psg: "Qui si sta attaccando il lato umano. Adrien è un prigioniero, è addirittura tenuto in ostaggio del PSG. Presto sarà a pane, acqua e prigione sotterranea. E' un ambiente crudele. Adrien si sente male per tutto ciò che sta accadendo. Adrien si allena, ma non voglio dirti dove, con chi e come. Un calciatore di alto livello come il suo, che non è infortunato, non può stare 13 giorni senza allenarsi. E questo perché l'accesso al campo del PSG gli è totalmente proibito".
La vita privata del talento francese
Una battuta anche per giustificare l'operato del suo rampollo, che resta nel mirino del Barcellona e anche della Juventus, fuori dal terreno di gioco: "Perché il PSG vuole prendersi cura anche della vita privata di Adrien se non la vuole più? Vogliono che si mette il pigiama alle nove in punto, prima della partita, per andare a letto alle 11? Queste persone non conoscono il ritmo di vita dei giocatori? Quando un giocatore gioca e fa il suo lavoro, ha un ritmo di allenamento. Deve prendersi cura di sé, che lo lascino vivere"