Caso Parma, il Comune revoca la concessione del Tardini
Uno stillicidio che nemmeno il ritorno in campo di domenica scorsa ha reso meno amaro. La situazione del Parma è disastrosa, la società – sconvolta dal ciclone dei debiti (circa 200 milioni) – è sull'orlo del fallimento, decisione che calerà come una mannaia il prossimo 19 marzo quando avrà seguito legale la richiesta avanzata dalla Procura emiliana. Le indagini, intanto, si sviluppano anche su un altro fronte: l'ipotesi di reato è di bancarotta fraudolenta, con l'ex presidente, Tommaso Ghirardi, e altri personaggi sotto i riflettori dell'inchiesta alla quale gli inquirenti stanno lavorando. Il destino dei gialloblù si deciderà in Tribunale mentre, per quanto riguarda la parte sportiva, il cosiddetto ‘piano salva-campionato' da parte di Federazione e Lega non cambia l'idea che la regolarità della stagione sia ormai compromessa, considerato che è dallo scorso mese di novembre – da quando è deflagrata la crisi societaria – che la situazione è precipitata.
Il presidente della Figc, Tavecchio, ha rilanciato del possibile interesse da parte in un Fondo americano a rilevare le sorti del club. Manenti, attuale numero uno dei ducali, continua a predicare fiducia: "Entro il 12 marzo prossimo – ha ammesso a Sky Sport – presenteremo il piano che abbiamo per rimettere in piedi il Parma. Ripartire dalla Serie B potrebbe essere un vantaggio". Ma dal Comune di Parma arrivano (ancora) notizie tutt'altro che confortanti: ha inviato al club la comunicazione che, in accordo con la Lega Calcio, è stata revocata la concessione e la gestione dell'impianto. Decisione assunta per il ‘protratto comportamento inadempiente' da parte dei gialloblù che non pagano l'affitto dello stadio Tardini dal 2011. Dove giocherà adesso il Parma le partite casalinghe? Sempre al Tardini perché, con il campionato di Serie A in corso,la struttura è stata comunque concessa per tutta la durata del torneo.