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Caso Catania, spunta il nome di Lotito: rischia l’illecito sportivo

Pochi dubbi per il pm: secondo le intercettazioni Catania-Avellino, una delle gare combinate, sarebbe stata condizionata dall’intervento del presidente capitolino.
A cura di Marco Beltrami
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Non c'è pace per Claudio Lotito. Il nome del presidente della Lazio e consigliere della Figc compare anche nell'inchiesta sui "treni del gol" che rappresenta senza dubbio l'ennesima pagina nera del calcio italiano. Il numero 1 del club biancoceleste viene citato dal giudice per le indagini preliminari in riferimento alla sfida tra Catania e Avellino che rientra tra quelle considerate combinate. E se dal punto di vista penale la situazione sembra vivere un momento di stand-by, quella sportiva rischia di essere molto più veloce con Lotito che rischia l'accusa di illecito sportivo. Secondo quanto riportato nell'ordinanza del gip, Claudio Lotito "influente membro del consiglio federale della Figc" è interpellato da Pulvirenti affinchè eviti la retrocessione del Catania, squadra al centro delle indagini per aver letteralmente "acquistato" la salvezza.

Queste le parole del gip: "Pulvirenti e Cosentino – riporta "La Gazzetta dello Sport" – in evidenti ambasce per la difficile situazione di classifica della squadra, ebbero a rivolgersi a Claudio Lotito con il quale si registrano numerosi contatti, precedenti e successivi la partita con l’Avellino, e al quale, espressamente, Cosentino riconosceva il merito di averne, in qualche modo, condizionato il risultato, ipotesi questa che la successiva attività investigativa non ha confermato e che tuttavia cozza logicamente con l’eventuale – ma alternativa – consapevolezza dei predetti di aver conseguito l’obiettivo tramite l’attività degli intermediari ai quali in seguito ebbero a rivolgersi sistematicamente".

Galeotte dunque le intercettazioni per il presidente Lotito che con Pulvirenti e Cosentino. Le parole dei 3 lasciano pochi dubbi sull'alterazione della partita, come confermato dal Gip che evidenzia che per Cosentino, Lotito ha avuto un ruolo fondamentale nel tutto. Lo scoglio però è rappresentato dal fatto che il pm non può usare le registrazioni, perché l'inchiesta nasce da una denuncia dello stesso Pulvirenti per le minacce incassate nel post partita e parte lesa. Solo a conversazioni ascoltate la posizione del presidente cambia, ma non quella di Lotito che non è ancora accusato. Il pm dunque dovrà cercare nuove prove sulla partita, mentre la giustizia sportiva accelera i tempo per valutare atti e registazioni. E se queste valutazioni dovessero essere uguali a quelle del Pm, Lotito rischierebbe una lunghissima squalifica. Nel frattempo procede anche l'inchiesta della Procura di Napoli, dove Lotito è indagato per estorsione che potrebbe compromettere ulteriormente la posizione del presidente della Lazio.

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