Caso Bergamini: l’ex giocatore sarebbe morto per soffocamento
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Dopo le indagini della Procura di Castrovillari e la decisione del pm Eugenio Facciolla, che aveva chiesto e ottenuto l'autorizzazione a riesumare il cadavere per un'ulteriore e approfondita perizia, il caso di Denis Bergamini torna d'attualità con una novità inquietante. L'ex calciatore del Cosenza, trovato morto sulla Statale Jonica nel novembre del 1989, non sarebbe infatti deceduto a causa dei traumi dopo il presunto suicidio sotto le ruote di un camion ma bensì per soffocamento.
La battaglia della famiglia di Bergamini
Sarebbe questa la notizia trapelata nelle ultime ore e rilanciata dal Quotidiano del Sud. Una novità che, qualora venisse confermata la nuova perizia legale, sarebbe un passaggio importante per la famiglia di Bergamini (ancora scossa dalla morte di Denis) dopo la prima sentenza di suicidio di 25 anni fa. "Ci hanno sempre detto che Denis si era gettato davanti al camion e trascinato, ma questo non è il viso di chi è stato colpito da un camion in corsa", dichiararono all'epoca Donata e Domizio Bergamini: sorella e padre di Denis.
Il lavoro dei Carabinieri di Messina
Grazie alla nuova fase d'indagine, il caso della morte dell'ex calciatore del Cosenza è dunque ufficialmente riaperto. A spingere la procura ad andare avanti nell'inchiesta, è stato il lavoro dei Carabinieri del Ris di Messina che hanno evidenziato come le scarpe, la catenina e l’orologio indossati dall'uomo fossero stati trovati intatti e non danneggiati da un presunto strisciamento sull’asfalto.
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I due indagati per omicidio
Una perizia che avrebbe inoltre confermato la consulenza medico-legale del professor Francesco Maria Avato che, nel 1990, aveva constatato come le ferite trovate sul corpo non potessero essere ricondotte a quelle di un possibile scontro con un camion. Per la morte di Bergamini, sono tuttora indagati l'ex fidanzata Isabella Internò e l'investitore, Raffaele Pisano. Per loro, le accuse sono di omicidio con l'aggravante della premeditazione.