Carpi, tifosi in rivolta: “Se si gioca a Modena non ci abboniamo”

I tifosi del Carpi si preparano ad un clamoroso "sciopero" degli abbonamenti. A qualcuno proprio non è andato giù il "trasferimento" della squadra carpigiana dallo storico stadio "Sandro Cabassi" di Carpi allo stadio "Alberto Braglia" di Modena: colpa di un impianto, quello biancorosso, non adatto ad ospitare le gare di Serie A e dunque, come già visto per quanto riguarda il Sassuolo, che di fatto si è "trasferito" al Giglio di Reggio Emilia, anche il Carpi si prepara al trasloco dalla provincia al centro.
Forse però proprio l'esperienza del Sassuolo, oltre alle rivalità calcistiche vere e proprie, hanno fatto scuola: la paura, infatti, per i tifosi del Carpi è che come già accaduto ai neroverdi, inizialmente ospiti ed ora proprietari del Giglio, possa accadere lo stesso con i loro colori, ritrovandosi di fatto ad andare "perennemente" in trasferta, anche quando si gioca in casa. Già in passato, ai tempi della Lega Pro, il Carpi si era trasferito fuori città: ma in quel caso si trattò di una soluzione temporanea, in attesa che i lavori al Cabassi terminassero. Ma ora che la prospettiva di "emigrare" a Modena è diventata concreta, gli ultras non ci stanno e minacciano il boicottaggio. "Il nostro modo di seguire il calcio", si legge in un comunicato del gruppo ultras "Guidati dal Lambrusco", uno dei più numerosi a rappresentare la tifoseria carpigiana, "fatto di appartenenza sia al gruppo che alla città, ci impedisce di accettare che si possa giocare in un posto che non sarà mai casa nostra". E si paventa la soluzione drastica: il boicottaggio degli abbonamenti. Il Braglia ha una capienza di ventimila posti contro i cinquemila del Cabassi: non è difficile pensare che gli abbonamenti possano essere attorno ai diecimila, magari in considerazione del fatto che la Serie A a Modena manchi da diversi anni. Ma il tifo carpigiano non sembra affatto intenzionato a "rispettare" questo trasferimento, almeno per adesso.