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Carpi, Palermo e Sampdoria. Quando il cambio in panchina è un boomerang

In Serie A ci sono già stati sei esoneri, lo scorso campionato furono cambiati in tutto l’anno sette tecnici. Ballardini e Montella hanno fatto flop, finora. L’unico ad essere riuscito a stravolgere la propria squadra è stato Donadoni, che ha una media punti da qualificazione alla Champions.
A cura di Alessio Morra
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Fa bene esonerare un allenatore? La risposta definitiva a uno dei grandi dilemmi del calcio non c’è. Perché storicamente si ricordano flop clamorosi di allenatori subentrati che hanno fatto peggio dei propri predecessori e che hanno fallito miseramente, ma si ricordano anche tecnici che in poche settimane sono riusciti a risollevare le sorti di squadre che sembravano allo sbando. In Serie A finora ci sono stati sei esoneri, un anno fa in tutto il campionato gli allenatori liquidati erano stati complessivamente sette. Fin qui l’unico che è riuscito a dare una scossa alla squadra è stato Donadoni, mentre Ballardini e Montella hanno raccolto poco o niente. I differenti risultati ottenuti da questi tecnici senza dubbio stanno facendo riflettere chi come Lotito e Walter Sabatini potrebbero dover decidere a breve sulla sorte di Pioli e Garcia.

Ballardini e Montella – La prima squadra a cambiare allenatore è stata il Carpi che dopo sei giornate ha liquidato Castori, artefice della storica promozione, che abbastanza presto si è ripreso il posto a scapito di Sannino, che è durato un mesetto, in cui ha portato a casa tre punti. Assai sorprendente è stato l’esonero di Zamparini, un habitué, che ha deciso di sostituire l’ottimo Iachini con Ballardini, che ha ottenuto un punto in tre partite (un gol fatto e sette subiti) ed è stato pure eliminato nel quarto turno di Coppa Italia dall’Alessandria. Il tecnico romagnolo è a rischio, con Iachini pronto a riprendersi il posto a furor di popolo. Massimo Ferrero ha effettuato il suo primo esonero poco più di un mese fa. Zenga fu liquidato e acclamato dalla piazza è tornato a Genova Vincenzo Montella, che però ha sempre perso. A San Siro con il Milan la Sampdoria è stata presa a pallate, e lo stesso ha fatto il Sassuolo ieri, a cui è bastata mezz’ora per chiudere la pratica. Non giudicabile Delneri, che ha perso all’esordio con il Verona, ma contro l’Empoli la sua squadra è stata assai sfortunata. Vedendo questi dati si dovrebbe dunque dire che cambiare tecnico è inutile, ma Donadoni dimostra il contrario.

Donadoni – Perché l’ex c.t. della nazionale ha rivoltato il Bologna che con lui in panchina ha una media punti da qualificazione alla Champions League. Donadoni ha ottenuto dieci punti in cinque partite frutto di tre vittorie, un pareggio e una sconfitta. Il Bologna ha mandato al tappeto l’ostica Atalanta e soprattutto il Napoli, e ha pure pareggiato con la Roma. Mattia Destro è rifiorito. Dopo essere rimasto in astinenza per sei mesi, l’ex romanista ha realizzato quattro gol in quattro partite. Forse solo l’ex ala del Milan ha il tocco magico o forse è stato l’unico a trovare le corde giuste su cui far rifiorire il Bologna.

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