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Capuano, sfuriata sull’Arezzo: “In campo giocatori con le palle, non le checche”

Il tecnico salernitano si sfoga così contro i suoi calciatori dopo aver preso gol al 90′ e in superiorità numerica. “Chiedere scusa? Perché dovrei? Non sono omofobo. Con quella frase, pronunciata a fine partita, con l’adrenalina a mille, non volevo davvero mancare di rispetto a nessuno”.
A cura di Maurizio De Santis
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Le scuse dopo la sfuriata? Per nulla, Eziolino Capuano non cambia idea sulle parole, durissime, pronunciate all'indomani del ko del suo Arezzo: "Chiedo venia se ho offeso qualcuno, ma non scusa, altrimenti ammetterei un errore che sinceramente non ho commesso perché con quella frase, pronunciata a fine partita, con l'adrenalina a mille, non volevo davvero mancare di rispetto a nessuno. E comunque non sono omofobo". I toscani non vanno in gol da 3 giornate, hanno perso per la terza volta consecutiva in trasferta e raccolto solo un punto. E tanto basta al tecnico campano per inquadrare la situazione senza prendersela con le ‘nefandezze' dell'arbitro di turno ma puntando l'indice contro i suoi calciatori: "Prendere gol in superiorità numerica al 90’ è vergognoso – ha ammesso ai microfoni di Groove Radio -, non lo accetto. In campo devono andare gli uomini con le palle e non le checche". Da quelle parti pure hanno imparato a conoscerlo… a Montini, reo di aver sbagliato i movimenti tattici giusti, disse che poteva andare "a c….re" oppure "a lavare i panni". Tutto come da cliché, il suo. Puoi vederlo saltare su un'auto, lasciarsi andare a esultanze esuberanti oppure stilare pillole di ‘saggezza' in conferenza stampa. Eziolino Capuano è così: un allenatore del popolo (per sua stessa definizione) abituato a "friggere il pesce con l'acqua minerale".

A giugno scorso Eziolino Capuano si presentò ad Arezzo così: "Vedere questo club in serie D è come se Belen facesse la barista". . Parole in epigrafe di una carriera spesa sui campi dei Dilettanti e di società professionistiche sempre (poco) al di sopra della linea di galleggiamento. Sincero, semplice, deciso e schietto il tecnico salernitano è noto anche per il modo molto originale per stimolare i suoi calciatori. A quelli del Fondi (2012) che in campo non davano il massimo raccomandò di "fare i carpentieri o i benzinai, lavori nobili, sicuramente più adatti a loro che giocare a calcio. Pensandoci bene, noi qui siamo a pochi chilometri dal mare, la bella stagione si sta avvicinando, i campeggi hanno bisogno di personale, quindi vadano a fare i bagnini, oppure a piantare gli ombrelloni sulle spiagge, perché con me devono correre e sputare l'anima fino all'ultima domenica". A Potenza, dopo aver ottenuto una salvezza miracolosa sbottò: "Nemmeno Mourinho o Van Gaal ci sarebbero riusciti". Da Caserta, complice un'esperienza durata poche giornate, andò via arringando lo spogliatoio così: "Molti di loro sono venuti a fare i turisti e a vedere la Reggia"

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