Capocannoniere Serie A, lotta a 5. Mertens con la media gol-presenze più alta
Una manciata di minuti da giocare, uno scudetto da assegnare, la lotta per non retrocedere, la speranza di arrivare in Champions o in Europa League come traguardo minimo. La Serie A che volge al termine attende solo di emettere gli ultimi verdetti.
Ma se dal punto di vista delle squadre sembra essere già tutto scritto, non si può dire lo stesso per quanto riguarda i numeri e i record di alcuni protagonisti che ad oggi sono in testa alla classifica marcatori. Belotti, Mertens, Icardi, Higuain, Dzeko, uno fra loro sarà il capocannoniere di questa stagione. Analizziamo meglio il loro cammino che li ha portati, al momento, a questo incredibile testa a testa.
In testa ancora la cresta del Gallo
Numeri incredibili, stagione a dir poco esaltante che l’ha consacrato definitivamente come il nuovo bomber del Torino e della Nazionale italiana. Stiamo parlando ovviamente di Andrea Belotti, capace di ritagliarsi uno spazio importante in stagione, riuscendo ad arrivare, ad oggi, a realizzare ben 25 gol in stagione. Da due giornate il Gallo però è a secco. Un inizio difficile, con quell’infortunio in Nazionale, ma che non ha spento la voglia di farsi notare in una squadra che partiva con grandi ambizioni ma che si è dovuta accontentare di una buona posizione a metà classifica.
Sono 2855 i minuti giocati da Belotti in 31 presenze, una media fra gol realizzati e minuti giocati che l’ha portato a segnare 1 gol ogni 114 minuti. Il Gallo però si è fatto notare anche in zona assist, 6 quelli totalizzati. In vista della volata finale, derby a parte, il Torino dovrà affrontare il Napoli e poi Sassuolo e Genoa, impegni non proibitivi per cercare di mettere a segno quanti più gol possibili, sperando che dalle retrovie nessuno lo superi.
Il riscatto del bosniaco
E’ stata forse una delle storie più belle raccontate dalla nostra Serie A. Un racconto in cui si sono intrecciati tanti fattori: la voglia di riscatto e il desiderio di far ricredere una piazza che già l’aveva scaricato. Edin Dzeko si è ripreso Roma e l’ha fatto nel modo in cui tutti i tifosi giallorossi avrebbero sempre voluto che fosse: segnando. E’ il maggior competitor di Belotti, i due infatti viaggiano con lo stesso numero di gol realizzati (25) sembrano andare di pari passo anche quando non riescano a centrare il bersaglio, anche il bosniaco infatti è a secco da due gare. Inizio subito a 1000 per Dzeko che in 34 presenze ha realizzato anche 8 assist per una media gol-presenze pari a 117, in virtù dei suoi 2933 minuti giocati. Con Milan, Juventus, Chievo e Genoa, il calendario del bosniaco sembra essere lo stesso dell’attaccante del Toro. Tutto può succedere.
Capitano di una squadra senza identità
La stagione dell’Inter, dopo i colpi faraonici estivi, rappresentati dagli acquisti di Candreva e Joao Mario, pagati a peso d’oro, non è riuscita a decollare anche a causa di una cattiva gestione societaria per quanto concerne gli allenatori. Mancini, De Boer e Pioli, tutti, o quasi, silurati per prestazioni mediocri e che lasciano l’amaro in bocca al tifo nerazzurro. Ci verrebbe da dire che l’unico a salvarsi sia stato Mauro Icardi, a cui è stata affidata anche la fascia da capitano.
Ma il terminale offensivo del “biscione”, nonostante i 24 gol stagioni realizzati in 32 gare giocate e 3031 minuti totalizzati, non è sembrato decisivo come la società sperava. Per lui, un gol ogni 126 minuti, non pochi ma comunque non decisivi per sperare di trascinare l’Inter nelle zone che contano della classifica. L’argentino è riuscito anche a mettere a segno ben 9 assist, più dei primi 5 cannonieri attuali. Per le prossime gare, Genoa, Sassuolo, Lazio e Udinese, sembrano essere perfette per provare comunque l’affondo finale per la corsa al titolo di capocannoniere.
Il “Principe di Monaco” che incanta la Juve
Qualcuno diceva che Gonzalo Higuain, pagato 90 milioni di euro in estate dalla Juventus, non stava rendendo come ai tempi del Napoli. Eppure l’argentino, 2 gol nella semifinale di Coppa Italia proprio al “San Paolo” contro la sua ex squadra, 2 l’altra sera nella notte magica del Principato di Monaco dove con una doppietta ha praticamente messo una serie ipoteca sulla qualificazione in finale di Champions dei bianconeri, sta cercando di conquistare la vetta della classifica anche in Serie A.
Per il “Pipita”, ad oggi, 23 gol segnati, senza calciare alcun rigore, 2811 minuti giocati in 34 partite e soprattutto una media gol pari a 122. In attesa del derby, in cui Gonzalo ha già potuto togliersi la soddisfazione di segnare all’andata, l’argentino dovrà vedersela con la Roma all’Olimpico e con Crotone e Bologna per pensare seriamente di portarsi al primo posto. Per lui anche 3 assist in stagione.
Il folle “Trilly”, eroe di Napoli
Chiamatelo pure bomber per caso, falso nove, attaccante atipico o funambolo dell’area di rigore, ma la definizione giusta per inquadrare al meglio il ruolo di Dries Mertens, è semplicemente attaccante. Il belga, dopo l’addio di Gonzalo Higuain, passato alla Juventus l’estate scorsa, era già pronto a ripartire con la maglia azzurra per l’ennesima stagione in staffetta con Lorenzo Insigne, soprattutto perché il Napoli, per sostituire l’argentino, aveva acquistato il polacco Milik che, prima del grave infortunio in Nazionale, stava facendo davvero bene.
Poi la scoperta, Mertens punta centrale nel tridente con Insigne e Callejon e da lì in poi, “Trilly”, non si è più fermato. 22 gol in 31 gare giocate, 8 assist e 2335 minuti giocati che l’hanno portato a totalizzare una media gol- presenze impressionante pari a 1 gol ogni 106 minuti, la più alta di questa speciale top 5. Per sperare di prendersi il titolo di capocannoniere, dovrà vedersela contro Cagliari, Torino (scontro diretto con Belotti), Fiorentina e Sampdoria.