Capello: “Roma da scudetto. Pirlo? Milan, che errore cederlo”

Fabio Capello, ultimo allenatore a vincere uno scudetto alla guida della Roma, traccia il campo: "Sì, la Roma può arrivare fino in fondo". Sembra ieri, e invece sono passati già dodici anni: stagione 2000/2001, la Roma "strappa" lo scudetto alla Juventus (75 punti per i giallorossi, 73 per la Juventus) battendo all'ultima giornata il Parma, dopo aver "rischiato" di buttare il titolo sette giorni prima, a Napoli (2-2). L'anno dopo finì come tutti sanno, quel 5 maggio 2002. Roma terza alla vigilia dell'ultima giornata, poi l'Inter crolla proprio a Roma ma contro la Lazio, la Juventus passa ad Udine, e con la Roma che passa a Torino, sponda granata, la classifica dice Juventus 71, Roma 70, Inter 69. Era un'altra Roma quello dello scudetto, certo. Un tridente che poteva contare su Batistuta (20 reti) e Montella (13) su tutte. L'altro, arrivato anche lui a quota 13, era però sempre lui, Francesco Totti. L'eterna bandiera giallorossa è l'anello di congiunzione tra la Magica che vinse il campionato il 17 giugno, in un Olimpico impazzito di gioia, e quella di oggi, che naviga a vele spiegate verso il Tricolore, anche se non può ammetterlo.
La forza di Rudi Garcia sta proprio in questo: far capire ai giocatori che nulla è loro precluso. L'importante è non sentirsi "arrivati". E ne è convinto anche Fabio Capello. "L'allenatore francese è riuscito a dare fiducia ai suoi giocatori" – ha spiegato – "dicendogli semplicemente "questo si può fare" e loro gli hanno creduto". Sembra poco, ma 10 vittorie nelle prime 10 partite fino ad oggi non era riuscito a nessuno. Capello, con la Juventus, si era fermato a nove, ma è un record che conta fino ad un certo punto, visto che poi i risultati di quel campionato (2005/2006), sono stati cancellati da Calciopoli. Ma anche prendendoli come riferimento, erano appunto nove. Come la Roma nessuno mai, e chissà per quanti anni resterà questo record. Il Torino l'ha fermato come da tradizione: il vecchio cuore granata è proverbiale, il Toro soffre le piccole e si esalta con le grandi. Il pari di ieri era quasi "scritto".
"Però non vorrei che dopo questo pareggio, invece di godersi quanto fatto finora…" – ha chiosato ancora Fabio Capello, che conosce bene l'ambiente giallorosso. "Non c'è equilibrio. So bene che purtroppo le radio a Roma o ti esaltano o sono molto negative. Spero che Garcia e i giocatori si separino dalle polemiche e continuino a fare gruppo, come finora". Ma sulle chance scudetto della Roma, Capello è sicuro: "Sarà corsa a tre, fra Roma, Juventus e Napoli. Conte ha costruito una grande squadra, Benitez è preparatissimo" – aggiunge il tecnico della Russia – "ma la Roma ha il grande vantaggio di non giocare le coppe, oltre a giocatori come De Rossi e Totti".