Caos Parma, Donadoni: “Ci resta la dignità, non avremo mai i nostri soldi”
Parma-Atalanta si gioca, gli emiliani andranno in campo dopo le ore convulse scandite dalla crisi societaria. Parma-Atalanta si gioca, un fondo di garanzia (5, 6 milioni di euro tratti dagli introiti per le multe inflitte alle società nel corso del campionato) fa sì che ducali e orobici vadano in campo e che almeno fino al prossimo 19 marzo la baracca resti in piedi. Allora, a dichiarazione di fallimento avvenuta, il banco salterà. Il futuro? Azzardato parlarne, per adesso si va avanti giorno per giorno. "Questa è una situazione inammissibile – ha ammesso Donadoni a Radio Deejay -, ha preso questa brutta piega e nessuno può dirsi contento. Nemmeno alla luce degli ultimi avvenimenti (il piano salva campionato della Federazione, ndr). Quanto illustratoci dal presidente della Figc, Tavecchio, è stato sicuramente interessante… compresa la volontà di non far più accadere queste cose. Come? Cambiando i regolamenti, perché non è possibile arrivare a situazioni tragicomiche come nel caso del Parma".
‘Salva-dignità'. Preferisce definire così il cosiddetto piano ‘salva-campionato' della Federacalcio. "Non siamo degli automi, abbiamo sentimenti e una professionalità. Andiamo in campo fiduciosi che qualcosa possa cambiare. Però, per quanto ci riguarda, cambia poco o niente perché già sappiamo che non avremo gli stipendi che avanziamo. E chi lavora dovrebbe essere sempre pagato. Attendiamo il 19 marzo per vedere cosa succede".
Il cerino in mano a Manenti. "Non mi piace tutto che sento dire su Manenti – ha aggiunto il tecnico del Parma, Donadoni – fino a prova contraria ci mette la faccia e rappresenta ancora una possibilità. Il discorso è diverso, la realtà è che certe cose non dovrebbero accadere e che a certe situazioni non si dovrebbe mai arrivare. Ripeto le parole di Tavecchio sono state belle ma di questi discorsi non ci si deve solo riempire la bocca".