Caos Argentina, ufficiale: Martino si dimette da ct

L’Argentina del calcio è una polveriera. Polemiche a non finire negli ambienti della Federazione e situazione incandescente. Il primo a farne le conseguenze è il Ct Gerardo Martino che ha deciso di rassegnare le sue dimissioni. Una scelta ufficializzata attraverso un comunicato con tanto di parole dello stesso mister: "L'intero staff tecnico della squadra nazionale ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni in data odierna. A causa della mancanza di chiarezza nella designazione delle nuove autorità della Federcalcio argentina e dei gravi disagi per formare la squadra che dovrà affrontare i prossimi giochi olimpici, si è deciso di rinunciare all'incarico".
Caos Argentina
Alla base dell’addio non c’è dunque solo la seconda sconfitta consecutiva contro il Cile nella finale della Copa America del Centenario, ma anche i problemi legati all’allestimento della squadra che dovrà prendere parte alle Olimpiadi di Rio 2016. Il Tata infatti dopo il flop contro la Roja aveva manifestato l’intenzione di proseguire sulla panchina dell’Albiceleste fino al 2018, anche perché alle porte c’era la competizione olimpica. La situazione però è diventata ingestibile, soprattutto dopo l’intervento del presidente del Comitato olimpico argentino che ha dichiarato a sorpresa: “C’è il 50% possibilità che l'Argentina non partecipi alle Olimpiadi”.
Le responsabilità di Martino
Gerardo Werthein ai microfoni di Radio Mitre ha così chiarito il concetto scaricando le responsabilità anche su Martino: “C'è abbandono, non c'è rilevanza sulla squadra olimpica nonostante l'Argentina sia stata due volte campione alle Olimpiadi. Non è stato fatto assolutamente nulla per convocare i giocatori. (Sono diversi i giocatori, Dybala e Icardi in primis, che i rispettivi club non lasceranno partire per Rio, ndr) Anche il commissario tecnico Martino ha avuto senza dubbio un atteggiamento piuttosto passivo. E' impensabile che a meno di 30 giorni dalla competizione non si hanno ancora i giocatori”. Parole che probabilmente hanno spinto Martino a gettare la spugna, lasciando una Nazionale di cui aveva preso le redini nel 2014, dopo il Mondiale brasiliano.