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Cannavaro risponde alla piccola Chiara, in attesa di trapianto: “Aiutiamola”

L’ex difensore ha risposto alla lettera della 12enne che da 101 giorni attende un trapianto di cuore.
A cura di Marco Beltrami
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Le parole della piccola Chiara Campagnuolo hanno commosso l’Italia e il web. La dodicenne ricoverata al Monaldi di Napoli in attesa di un trapianto di cuore, ha raccontato la sua storia chiedendo aiuto attraverso una lettera pubblica su “Il Mattino”. La ragazzina, ricoverata da ben 101 giorni, ha lanciato un appello nella speranza di sensibilizzare le persone a donare gli organi. Un gesto che salverebbe la sua vita. Queste le sue parole: “Mi chiamo Chiara, sono una bambina di 12 anni e frequento la seconda media. Mi trovo in questo ospedale già da 3 mesi e mezzo o meglio da 101 giorni. Ero una bambina molto attiva, frequentavo la scuola di ballo, facevo pallavolo, ridevo e scherzavo con le mie amiche; all'improvviso un giorno la mia vita è cambiata, sono stata ricoverata nell'ospedale Monaldi di Napoli perché il mio cuore non funzionava più bene. Da quel giorno ho perso la gioia che avevo nel cuore, mi sentivo in trappola e mi chiedevo: «Perché proprio a me?» e non volevo più vedere nessuno. Ma grazie ai medici e agli infermieri di questo ospedale ho iniziato a reagire. Adesso sono qui, con questa macchina che mi aiuta a tenermi in vita, se mi vedete sto benino, ma non è così. Porto un dolore dentro e soffro ogni volta che mi medicano la ferita. Vorrei andare a casa, vorrei tornare a ridere come prima, o meglio di prima e per farlo ho bisogno del vostro aiuto. Lo so, le disgrazie capitano, è il corso della vita. Chi più di me vi può capire. Vorrei dirvi solo un'ultima cosa, che chi vi chiede aiuto non è solo una bambina ma è la vostra bambina perché se aiutate me aiutate anche la persona cara che è venuta a mancare. Donare è un atto d'amore, è il gesto più bello che una persona possa fare. Donare è vita per me e anche per te". Chiara Campagnuolo.

La risposta di Fabio Cannavaro – La toccante lettera della piccola Chiara ha colpito l’ex calciatore Fabio Cannavaro che sempre attraverso le colonne del Mattino, ha risposto alla ragazzina. Il campione del mondo ha sottolineato ancora una volta l’importanza delle donazioni, lanciando un ulteriore appello: “Carissima Chiara, ho letto la tua lettera sul Mattino, in cui racconti l’attesa che vivi da oltre cento giorni per il trapianto di cuore. Ti sono vicino con grande affetto e mi dispiace essere partito proprio ieri mattina per Dubai, altrimenti ne avrei approfittato per venire al Monaldi per conoscerti e incoraggiare te e la tua famiglia. Tempo fa ho partecipato come testimonial ad una campagna per la donazione degli organi e due anni fa a Dubai, dove vivo, ho avuto la fortuna di assistere all’operazione al cuore di una bambina effettuata da un’équipe di cardiochirurghi italiani. Una fortuna perché è stata un’esperienza umana molto toccante: era un segnale di speranza e di vita. La tua storia, cara Chiara, colpisce profondamente perché cento giorni di attesa sono tanti, troppi. Immagino l’ansia della famiglia di questa dolcissima bambina, a cui mando una carezza in attesa di poterla conoscere. Ho potuto verificare che c’è attenzione verso le donazioni, anche attraverso la nostra Fondazione che a Napoli è molto vicina ai giovani che soffrono, ma evidentemente non si riesce a fare abbastanza ed ecco perché Chiara è da oltre tre mesi in una stanza di ospedale, una situazione evidentemente pesante, anche se c’è per lei l’amorevole supporto di familiari e medici. Sono un uomo di sport, lontano da politica e burocrazia, e nel nostro mondo i tempi sono molto più rapidi: c’è spesso un’efficacia che non si riscontra altrove. Accanto all’impegno del mondo della sanità, affinché le procedure siano sempre più veloci, deve esserci maggiore sensibilità da parte di tutti noi: donare vuol dire aiutare a vivere. A presto Chiara.

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