Calderoli, “Tagli anche nel calcio”: l’Italia ai Mondiali insorge
"É giusto che anche le società di calcio partecipino ai sacrifici degli italiani di fronte alla crisi. Sarebbe un bel gesto se in vista dei Mondiali la Federcalcio ed i giocatori devolvessero eventuali premi a titolo onorifico". Ecco l' ultimo affondo del leghista Calderoli, duro come un tackle, specializzato ormai nel creare polemiche.
Le parole del ministro hanno provocato la reazione immediata dei calciatori della Nazionale: Buffon, Cannavaro e Palombo non le hanno mandate a dire. Para bene il colpo il portierone azzurro, che invita Calderoli a non fare sparate ed accusa i politici di cavalcare l'onda del Mondiale per poi salire sul carro del vincitore se le cose vanno bene. Contrattacca Palombo, il quale giura che pagherebbe di tasca sua per vincere il titolo. Lapidario il commento del capitano: "Siamo un paese ridicolo".
Forse le parole di Calderoli servono a distogliere l' attenzione dell' opinione pubblica dalla nuova manovra finanziaria? Non si sa, il calcio non può occuparsi di politica, ma una cosa é certa: la polemica é sempre stata la miglior benzina per il motore della Nazionale in vista dei Mondiali. Nell' 82 in Italia scoppiò lo scandalo delle partite vendute, e ci fu il trionfo degli azzurri guidati da Bearzot in terra spagnola. Quattro anni fa un nuovo terremoto si é abbattuto sul calcio italiano, Moggiopoli, ma anche quella volta i ragazzi di Lippi riuscirono a trionfare a Berlino riscattando l' orgoglio nazionale.
In vista di questo Mondiale sudafricano non c'é stato alcuno scandalo, e questa provocazione del ministro forse riuscirà a svegliare i 23 di Lippi, ancora abbastanza imballati nelle due partite pre-mondiali contro Messico e Svizzera. I prescelti per il Sudafrica proveranno a compiere l' impresa di vincere il campionato mondiale per 5 volte raggiungendo il Brasile sul tetto del mondo.
Francesco Ferrara
