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Calcioscommesse, saltano fuori i nomi di Lotito, Galliani e di Infront

L’inchiesta di Catanzaro ha fatto emergere un’intercettazione telefonica, secondo la quale Lazio, Salernitana, Bari e Brescia sarebbero riconducibili ai due dirigenti e all’advisor che gestisce i diritti sportivi.
A cura di Alberto Pucci
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Il terremoto che ha colpito il calcio italiano nelle ultime ore, con molte squadre di Lega Pro e Serie D coinvolte in un giro incredibile di partite vendute e comprate, non pare placarsi. Come riferito dalla Gazzetta dello Sport, al vaglio degli inquirenti che stanno indagando su questo nuovo filone (che, probabilmente, nulla ha a che fare con quello di Cremona), denominato "Dirty Soccer", ci sarebbe anche un'intercettazione telefonica tra Vittorio Galigani, ex dirigente di molte società e oggi editorialista di un portale dedicato al calcio di Lega Pro, e il direttore sportivo dell'Aquila Ercole Di Nicola. Nel colloquio telefonico, i due commentano con toni poco amichevoli l'operato del presidente della Lega Pro Mario Macalli, tirando in ballo anche il presidente della Lazio, quello della Figc Tavecchio e l'ad del Milan: "Macalli e Tavecchio sono due rincoglioniti in mano a Lotito, che li sta ricattando",  ha spiegato al suo interlocutore Galigani, chiamato da Di Nicola dopo un editoriale dai toni duri nei confronti proprio di Macalli: "Deve andare a casa – continua Galigani – Nel pezzo racconto storie vere, non favole".

La conversazione tra i due, si sposta poi sul presunto coinvolgimento di Galliani e di Infront: "Ma Lotito è proprietario di Lazio, Salernitana, Bari e Brescia?", domanda Di Nicola. "Lui, con Infront insieme a Galliani che è un paraculo – risponde Galigani – Hanno preso anche il Brescia. Infront è Galliani". "Quindi – chiosa Di Nicola – Lazio, Salernitana, Brescia e Bari!". Dichiarazioni forti che sembrano destinate a generare altro trambusto nel mondo del calcio, dopo le prime indiscrezioni su "Dirty Soccer". Parole che, al momento, sono sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti…così come quelle della conversazione tra Fabio Di Lauro (che, secondo gli investigatori, è al vertice dell'organizzazione nazionale e internazionale) e la sua inteprete/intermediaria slava, in merito al tentativo di "aggiustare" anche una partita di Serie A. Al di là dello sdegno giustificato dei tifosi, bisognerà andare con i piedi di piombo in questa prima fase perché il confine tra verità e clamorosa frottola e davvero labile. Così come è alta la possibilità che Galigani millantasse e "sparasse" a zero sui due dirigenti e su Infront senza nessuna prova. Nelle prossime ore, quando arriveranno anche i commenti dei diretti interessati, ne sapremo certamente di più grazie al lavoro della Procura della Repubblica di Catanzaro.

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