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Calcioscommesse, ora Palazzi processa il Napoli

Al Grand Hotel “Parco dei Principi” di Roma agli avvocati del club azzurro toccherà smontare le accuse di responsabilità oggettiva rivolte alla Società, e al suo capitano, Paolo Cannavaro, oltre che a Gianluca Grava per omessa denuncia.
A cura di Maurizio De Santis
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il procuratore inchioda il napoli

Il Napoli giocherà lunedì mattina una partita durissima: provare a evitare la penalizzazione in classifica che si profila all'ombra dell'inchiesta sul Calcioscommesse. Al Grand Hotel "Parco dei Principi" di Roma agli avvocati del club azzurro toccherà smontare le accuse che Palazzi muoverà per responsabilità oggettiva alla Società, e al suo capitano, Paolo Cannavaro, oltre che a Gianluca Grava per omessa denuncia. Sul banco degli imputati anche l'ex del Napoli, Matteo Gianello, orientato a patteggiare il suo tentato illecito, ricevendo uno sconto di pena. L'ex terzo portiere campano ha già confermato sia agli inquirenti napoletani sia alla Procura Figc di aver provato a combinare la partita Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010 (finita 1-0). Il tutto era nato dall'offerta di "alcune decine di migliaia di euro a persona" fattagli dall'ex calciatore e amico Silvio Giusti (deferito anche lui) per convincere alcuni suoi compagni a sistemare il match. Compagni individuati poi in Grava e Cannavaro. I due giocatori, secondo quanto raccontato dal pentito "diedero immediatamente e con estrema decisione una risposta negativa e dall'espressione del loro volto erano visibilmente risentiti dalla proposta ricevuta". I calciatori rischiano comunque l'omessa denuncia che, visti i precedenti, equivale, al termine dei tre gradi di giudizio, a 4 mesi di squalifica. Il Napoli, invece, per responsabilità oggettiva, un'ammenda e 1-2 punti di penalizzazione, almeno in primo grado.

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