Calcioscommesse, Mauri scagionato dall’esame del cellulare

Il capitano della Lazio, Stefano Mauri, nulla c'entra col nuovo filone dell'inchiesta sul Calcioscommesse seguito dalla Procura di Cremona e aperto dal pm Roberto De Martino. A scagionare il calciatore è stata l'analisi dei dispositivi telefonici e informatici, contestualmente al riscontro con le parole chiave adottate dai periti per decriptare messaggi e risalire ai presunti responsabili. "Abbiamo consegnato il pin del Blackbarry e dall’esame del telefono non è emerso nulla. E’ stata certificata l’estraneità di Mauri", le parole dell'avvocato Amilcare Busceti (come riportato da Il Messaggero) arrivano a corredo delle conclusioni depositate a margine dell'incidente probatorio disposto per verificare eventuali conversazioni telefoniche effettuate dall'apparecchio di Mauri.
Perché Mauri era finito nel mirino della Procura? In una chat passata al vaglio dagli inquirenti era emerso il nome di un certo Stefano, collegato al presunto tentativo di ‘aggiustare' gli incontri di Sassuolo e Parma. La conversazione era registrata nel pc di un indagato, Roberto Palmieri, che risulta amico di Alessandro Zamperini e Mauri. Palmieri – come verificato dagli investigatori – era presente a Lecce pochi giorni prima della gara tra i salentini e la Lazio giocata a maggio del 2011 e finita con la vittoria dei biancocelesti per 4-2. Nella conversazione decriptata si faceva il nome di ‘Stefano160268' e oggetto della discussione erano eventuali scommesse da piazzare su squadre come Crotone e Triestina.
Estraneo ai fatti. Dall'analisi approfondita svolta sul Blackbarry di Mauri non v'è traccia delle parole chiave registrate nelle memorie degli apparecchi elettronici oppure informatici (computre, tablet, telefonini) dei 27 indagati. Quante e quali sono le parole chiave? Sono diciannove: abbraccio, assegni, Beppe, bolognesi, cambiale, Cervia, civ, garanzia, gol-gol, handicap, makelele, over, ovetto, pareggio, under, uovo grande, uovo piccolo, vittoria, zingari-zingaro. Nessuna di queste è stata riscontrata nel telefonino del calciatore capitolino.
L'attenzione di concentra sul tennis. Manlio Bruni, commercialista dell’ex calciatore di Foggia, Lazio, Bologna e della Nazionale Beppe Signori, è stato interrogato per sette ore dal pm De Martino che ha focalizzato l'attenzione su 3 match (uno del 2009 e due del 2011 e relativi ai tornei di Casablanca e Barcellona) che per l’accusa sarebbero state combinate. In che modo? Monitorando lo stato di forma di un giocatore: se infortunato – secondo la tesi della Procura – era contattato da inviati dell’organizzazione che gli proponevano di scendere in campo e di perdere l’incontro capitalizzando così l’infortunio.