Calcioscommesse, Conte in tribunale a Bari: “Non ci fu combine con il Treviso”

Antonio Conte questa mattina, entrando da un ingresso secondario per evitare giornalisti e curiosi, si è presentato al tribunale di Bari per rispondere alle domande su due presunte partite truccate nei campionati di Serie B 2007/2008 e 2008/2009 – Bari-Treviso (10/5/2008) e Salernitana-Bari (17/5/2009), che sarebbero state vendute per 220mila euro. Il CT della Nazionale è stato molto chiaro davanti ai giudici escludendo qualsiasi combine: “Escludo categoricamente una combine. L’impegno fu buono, l’impegno di una squadra che ha giocato la partita e che alla fine del primo tempo si è presa pure un cazziatone per aumentare i tiri. In quella partita in particolare errori marchiani da parte dei giocatori non ne ricordo. Non ci fu nulla di strano per le partite contro Treviso e Salernitana.”
L’ex tecnico della Juventus ha parlato della partita con il Treviso e ha ricostruito l’andamento di quella stagione: “Ripeto, ci impegnammo molto con il Treviso. Trovai il Bari in zona retrocessione. Quella stagione si concluse con la squadra che dopo un bellissimo percorso fu addirittura giudice della promozione, favorendo di fatto il Bologna. Perché prima pareggiamo con loro e poi vincemmo a Lecce. Fu un percorso esaltante. Quando venni chiamato trovai una squadra che aveva voglia di fare cose belle e importanti. Giocammo un calcio propositivo. Da 320 spettatori arrivammo a riempire lo stadio.”
Conte, accompagnato dall’avvocato Orazio Cicatelli, è stato ascoltato come testimone pure, perché Conte in questo procedimento penale per frode sportiva non è mai stato indagato ed è stato sentito solo come persona informata sui fatti. Interrogato anche l’ex barese Gazzi, la cui posizione nell’ambito di questo procedimento fu archiviata: “Alcuni giorni prima della partita Bari-Treviso io ero nello spogliatoio e sentii parlare Santoruvo con altri compagni della possibilità di lasciare la partita al Treviso. Santoruvo non parlò di soldi. Prima della partita con la Salernitana, Stellini fece una riunione in palestra con quasi tutta la squadra e ricordando il gemellaggio tra tifoserie ci invitò a tenere un particolare atteggiamento in campo, perché noi eravamo promossi in A e a loro servivano punti. Dopo la partita trovai un computer nello spogliatoio al mio posto. Un regalo, mi dissero, e pensai che era perché avevo giocato la prima partita da capitano dopo cinque anni che ero al Bari, ero imbarazzato e lo lasciai lì, ma il giorno dopo lo presi perché pensai che fosse una scortesia nei confronti della squadra.”. Non si sono presentati altri due test l’ex ds Perinetti e Ranocchia.