Calcioscommesse, Conte a processo a febbraio 2016

Il ct della Nazionale, Antonio Conte, dovrà comparire il prossimo 18 febbraio davanti al gip di Cremona, Pierpaolo Beluzzi. L'ex allenatore della Juventus (e altre 103 persone inserite nel dossier sul tavolo della magistratura) prenderà parte all'udienza preliminare del procedimento scaturito dall'inchiesta sulle scommesse. Uno scandalo, l'ennesimo, che ha travolto il calcio italiano arrecando un grave danno all'immagine e alla credibilità dell'intero movimento. Cosa è contestato all'allenatore Azzurro? Il reato presunto è abbastanza grave: è quello di frode sportiva e risale al periodo in cui il tecnico era alla guida dei toscani, in riferimento alla partita Albinoleffe-Siena (campionato di Serie B). Il procuratore di Cremona, Roberto Di Martino ha spiegato le ragioni del coinvolgimenti di Conte e del suo vice di allora (Angelo Alessio) nel filone d'indagine: "contribuivano all'alterazione del risultato della partita non impedendo l'evento illecito, nonostante il dovere di sorvegliare la condotta morale e sportiva dei calciatori", si legge nelle motivazioni. Entrambi avrebbero dovuto "mantenere una condotta conforme ai principi della lealtà, della correttezza e della probità, fornire esempi di disciplina e di correttezza civile e sportiva".
"Impedire a manipolazione della partita". E' questa l'altra contestazione rivolta al ct della Nazionale in virtù della "posizione di preminenza derivante dalla sua funzione di organizzare la squadra a lui affidata, condizionandone il comportamento". Insomma, nulla avrebbe fatto per impedire che la partita fosse combinata. La reazione dei legali di Conte è stata immediata: "E' una forzatura – ha ammesso l'avvocato Leonardo Cammarata -. Si è passati da una condotta attiva contestata nell'avviso di chiusura della indagini a una condotta omissiva".