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Almir Gecic sotto torchio per 2 giorni per il Calcioscommesse

”Certo non si avvarrà della facoltà di non rispondere – ha scherzato il legale dell’ex giocatore serbo – dopo tutto quel che abbiamo fatto perchè si costituisse. E’ contento di essersi costituito”.
A cura di Maurizio De Santis
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una vincita dalle scommesse

Gli interrogatori sono appena agli inizi ma per Almir Gecic – che si è costituito nei giorni scorsi dopo oltre un anno di latitanza – si prospettano lunghe ore a rendere dichiarazioni, chiarimenti per svelare la trama tessuta dai "zingari delle scommesse". Una trama fitta e che conduce fino a Singapore, laddove l'Interpol ha effettuato altri arresti nell'ambito delle partite aggiustate e delle puntate combinate. Sotto torchio per due giorni. A spiegarlo è il suo avvocato, Roberto Brunelli, al suo arrivo in tribunale dove questo pomeriggio comincerà l'interrogatorio del suo assistito. "Certo non si avvarrà della facoltà di non rispondere – ha scherzato il legale – dopo tutto quel che abbiamo fatto perchè si costituisse. E' contento di essersi costituito". Gegic, che è giunto in tribunale a bordo di un furgone della polizia penitenziaria, è ritenuto colui che pagava i giocatori italiani per la manipolazione di numerose partite, alcune anche di serie A. L'avvocato non ha voluto rivelare la rete televisiva che, stando a quanto raccontato da Gegic in un'intervista, gli avrebbe proposto cinquemila euro per un'intervista in cui avrebbe dovuto parlare del tecnico della Juventus, Antonio Conte. "Non lo ricordo…" ha glissato l'avvocato.

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