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Calciopoli bis, Corbelli attacca Moggi: fu lui a mandare il Napoli in B

L’ex presidente del Napoli accusa Moggi di aver tramato per mandare gli azzurri in serie B.
A cura di Francesco Ferrara
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A Napoli si é riaperto il processo di Calciopoli bis, una delle pagine più nere del calcio italiano, in base alle nuove intercettazioni telefoniche. Piovono nuove accuse per Luciano Moggi, ex ds della Juventus, direttamente da Giorgio Corbelli, ex presidente del Napoli. Secondo Corbelli Moggi avrebbe organizzato la retrocessione della squadra azzurra in serie B: "Moggi ci convinse a prendere Fresi dall'Inter, che era assistito dal figlio Alessandro".

Corbelli accusa lo stesso Fresi di essere stato il "killer"di Moggi: "Fresi commise due errori gravissimi. Durante Verona-Napoli entrò all'80' e fu autore di due lisci clamorosi. Durante Napoli-Brescia invece Mondonico aveva detto ai calciatori di prestare la massima attenzione e di non fare falli al limite dell'area, e lui commise un fallo inutile su Diana causando la punizione che Baggio segnò a 3 minuti dalla fine". Ma il j'accuse di Corbelli non finisce qui: "La rottura tra il nostro club e Moggi avvenne quando noi ci rifiutammo di comprare un giocatore che ci aveva offerto. Era Paceco, costava 10 miliardi, un uruguayano sconosciuto. Assicurava carriere ed ingaggi sostanziosi a calciatori della sua scuderia. Chi non accettava le sue regole la pagava".

Pronta la replica di Moggi: "Corbelli era troppo impegnato a contrabbandare quadri piuttosto che a seguire il Napoli. La squadra l'ha fatta retrocedere lui, io l'ho fatta trionfare in Italia ed in Europa. Fresi in quell'anno fu uno dei migliori. Ho avuto ed ho a cuore le sorti della squadra azzurra, infatti ho favorito anche alcune operazioni di mercato".

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