Calciomercato, Zamparini: “Il Milan sta trattando per Munoz”
Il futuro di Ezequiel Munoz al Palermo è ormai compromesso. Il difensore classe ’90 non ha trovato più spazio nella squadra di Iachini dopo la decisione di non rinnovare il contratto con il club del presidente Zamparini. Quest’ultimo per evitare che il centrale parta a giugno a parametro zero è intenzionato a cederlo già nell’immediato. Ai microfoni di MilanNews.it, il numero uno della squadra siciliana è uscito allo scoperto sulla trattativa con il Milan per Munoz dichiarando: “Munoz? C’è un inserimento del Milan, sta trattando con il mio direttore sportivo, confermo che il Milan si è inserito in questa operazione”. I rossoneri però dovranno versare nelle casse siciliane una cifra almeno superiore ai 6 milioni per strappare il sì del Palermo che non è disposto a fare sconti per l’argentino: “Munoz non ha firmato il rinnovo, e noi abbiamo puntato su altri giocatori. E’un ragazzo che a me è costato 6 milioni e mezzo quando aveva 20 anni e non intendo regalarlo". Il giocatore nelle ultime settimane era stato accostato anche al Napoli che attualmente sembra però esser stato superato dal Milan che dopo il caso Mexes, ha un disperato bisogno di un altro difensore centrale.
Il dietrofront di Zamparini su Munoz e il Milan
Lo stesso atteggiamento di Zamparini nei confronti dei rossoneri è molto cambiato. Basti ricordare alle sue dichiarazioni di inizio anno, quando non usò mezzi termini per definire il modus operandi del Milan sul mercato: "Nel mercato ci sono sempre tante scorrettezze, ci sono sempre gli scacalli che vanno dai giocatori che sono in scadenza di contratto e gli consigliano di non firmare il rinnovo con le loro squadre di appartenenza. Stiamo parlando da un po' di tempo con Munoz e Barreto e credo proprio che riusciremo a trovare un accordo. Alcuni sono pessimisti in giro riguardo a Munoz perchè ci sono proprio gli sciacalli in giro, il Milan è un esempio, da anni attua sempre questi tipi di atteggiamenti. In Italia è normale che succedano queste cose, in Inghilterra assolutamente no. Coi nuovi contratti però stiamo cercando di tutelarci un po'".