Calciomercato, ultime news: il baby Parigini conteso tra le grandi

Ha solo 19 anni, gioca nel Perugia ed è di proprietà del Torino: Vittorio Parigini è un giovanissimo talento che in questa sessione di calciomercato ha fatto parlare molto di sè, conteso tra diversi club di serie A, ma anche d'interesse da parte di top squadre d'Europa che mai sono indifferenti quando di fronte hanno classe cristallina e una carta d'identità appena trascritta. Così, mentre Carpi, Sassuolo, Juventus valutano la situazione, alla porta dei granata è arrivato a bussare anche il Tottenham.
Al momento non se ne farà nulla. Parigini finirà la stagione al Perugia, club in cui milita in prestito da inizio anno e dal quale non si muoverà. Nemmeno per tornare al Torino, club che ne detiene il cartellino. Per Ventura è troppo presto, per Cairo ancora un diamante grezzo. Meglio che si faccia le ossa nelle serie minori. Nemmeno il Carpi e il Sassuolo, realtà di Serie A sono riuscite a far combinare il tutto. Si vedrà da giugno.
Intanto, però, si è fatta avanti anche la Juventus che ultimamente valuta con estrema attenzione i giovani talenti del calcio nostrano: l'acquisto di Mandragora ne è un classico esempio. Ma anche per i bianconeri le porte restano al momento chiuse. Non ci sarà spazio per una trattativa adesso, domani forse, si vedrà. Recentemente, intanto, alcuni osservatori di mercato del Tottenham sono stati visti a Perugia dove hanno valutato da vicino le qualità del giovane Parigini. E hanno avuto risposte più che soddisfacenti anche perché gli inglesi da sempre sono maestri nello scouting e difficilmente si lasceranno sfuggire l'eventuale occasione per ingaggiare il talento oggi a Perugia.
Oggi, Parigini oltre ad essere un punto fermo del Perugia è anche l'attaccante dell'Under21 di Gigi Di Biagio. Ha esordito con gli azzurrini nella partita di qualificazione all'Europeo 2017 contro l'Irlanda la sfida in cui ha realizzato il goal decisivo per la vittoria dell'Italia. Altro elemento insidindacabile che il ragazzo può tranquillamente considerarsi un predestinato del pallone.