Calciomercato Psg, rinuncia ufficiale a Messi: “Un affare economicamente impossibile” (video)

Anche in casa Psg si sta dando un netto taglio ai sogni proibiti di mercato. Dovendo fare i conti con la realtà, il presidente qatariota Al Jelaifi ha chiuso ogni possibilità di vedere sotto la Torre Eiffel uno dei più forti giocatori di sempre, Lionel Messi, la ‘Pulce' del Barcellona che già in passato era stata affiancata al Paris Saint-Germain. La rinuncia ufficiale nel formulare qualsiasi offerta al club catalano rientra nell'attuale politica della società parigina che starebbe limitando le spese folli del passato. Così si spiega anche alla rinuncia per Miralem Pjanic per cui la Roma aveva preteso 55 milioni di euro in contanti. In altre occasioni, forse, la cifra non avrebbe spaventato gli sceicchi ma alle porte c'è l'indagine da parte degli uomini dell'Uefa che stanno verificando i conti del club e delle sue sponsorizzazioni sospette.
Affari impossibili – Il presidente del Psg Nasser Al Jelaifi alla fine ha ammesso di non poter dare la caccia a Lionel Messi: "In questo momento è impossibile anche per noi. Non abbiamo mai avuto contatti né con il giocatore né con il Barcellona in tal senso". L'affare, ovviamente, sarebbe stato di quelli a tre cifre tra il dover pagare la clausola rescissoria al Barcellona, saldare il costo del cartellino dell'argentino e sottoscrivere un ingaggio plurimilionario al giocatore. Senza contare le difficoltà nel trattare la ‘Pulce' che mai ha dato segni di voler lasciare la società catalana.
Fuga da Pjanic – Eppure, le dichiarazioni di Al Jelaifi fanno notizia perchè arrivano subito dopo la rinuncia da parte del Psg nell'insistere anche su un altro giocatore, Miralem Pjanic. Il centrocampista bosniaco della Roma era infatti tra i principali obiettivi di mercato e resterà tale viste le resistenze e il rilancio a 55 milioni di euro da parte del club giallorosso. Tanto che il Psg ha subito chiuso l'accordo con il Newcastle per ingaggiare il francese Cabaye arrivato a Parigi per 23 milioni di sterline.
Lo spettro del Fair Play – Dietro a queste dichiarazioni e rinunce ci potrebbe essere anche il fondato timore delle imminenti verifiche da parte degli investigatori Uefa, li stessi che non erano stati convinti di vertici del Psg nell'audizione tenutasi a Nyon riguardante le sponsorizzazioni sospette al club. Sotto controllo infatti, era finito il finanziamento plurimilionario che era stato elargito dall'Ente del Turismo del Qatar al Paris Saint-Germain, società già controllata da proprietari qatarioti. Tale sponsorizzazione aveva di fatto scatenato l'ira di altri club che stanno facendo fatica a rimanere nei parametri del Fair Play Finanziario preteso da Michel Platini.