Calciomercato, Preziosi contro i procuratori: sono il cancro del calcio
Il mancato arrivo di Marchetti dal Cagliari ha letteralmente imbufalito Enrico Preziosi: il presidente del Genoa era ormai vicino all'accordo con il portiere che ha vestito la maglia della nazionale ai mondiali in Sudafrica, ma a causa di un mancato accordo, l'affare sembra esser sfumato definitivamente.
Ancora sconosciuti i motivi dell'intoppo, ma Preziosi non le ha certo mandate a dire, tuonando contro i procuratori, ritenuti dal patron "dannosi" per il calciomercato e per lo sport in generale: «C'è sempre questa cattiva abitudine in Italia, secondo la quale i procuratori si arrogano il diritto di avere la proprietà e non limitarsi alla mediazione. Tutto il mondo del calcio, compresi i presidenti e la procura federale, dovrà intervenire su questo cancro che c'è nel calcio. Una situazione che mortifica le trattative perchè il procuratore vuole milioni e milioni per negoziare e a volte portano i giocatori a scadenza per guadagnare loro milioni».
La risposta del procuratore di Marchetti, Beppe Bozzo, non s'è fatta attendere: «Pensavo di avere un buon rapporto con Preziosi, lo consideravo quasi un amico per come si era comportato in passato con Cassano. Si dimentica parecchie cose e alcuni particolari. Io non ho mai parlato di soldi con lui ma solo con alcuni suoi collaboratori di mercato. Ho fatto una richiesta normalissima al valore di Marchetti. C'è da tenere conto anche del malessere del calciatore che non si è visto una prima scelta del Genoa».
Il procuratore ha poi fatto sapere che querelerà il patron rossoblu nelle sedi competenti.