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Calciomercato, Pozzo: “Di Natale resta all’Udinese”

Il presidente del club friulano non ha dubbi sul futuro della sua stella che, se non dovesse decidere di ritirarsi, rimarrà in bianconero.
A cura di Marco Beltrami
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La prossima stagione dovrà essere necessariamente quella del riscatto per l'Udinese. Il 16° posto nel campionato di Serie A appena archiviato non è stato gradito alla dirigenza che ha deciso infatti di cambiare guida tecnica, salutando Stramaccioni e abbracciando il nuovo progetto di Stefano Colantuono. Nel nuovo corso friulano ci sarà ancora spazio per il sempreverde Totò Di Natale che in stagione ha raggiunto quota 206 gol in Serie A. Il centravanti pochi mesi fa rivelò di essere pronto a dire addio ai bianconeri, ma la situazione potrebbe essere rientrata. E' proprio il presidente dell'Udinese Pozzo, ai microfoni di SkySport24 a fare il punto sul futuro del suo bomber che rimarrà alla sua corte a meno di decisioni di ritiro: "Di Natale? Non mi ha mai detto che intende lasciare la squadra. Mi dispiacerebbe se dovesse decidere di dire addio al calcio, ma sarebbe una scelta che comunque comprenderei. Comunque, ripeto, se giocherà a calcio lo farà a Udine perchè ha un altro anno di contratto con noi".

Pozzo ne ha approfittato anche per parlare del prossimo calciomercato della sua società, pronta a sfruttare ogni occasione a disposizione: "Il mercato si fa in base alle opportunità. Se si trova un fuoriclasse sui 30 anni a prezzo abbordabile, allora proviamo a prenderlo. Si fa di necessità virtù. Se vogliamo avere una squadra competitiva anche per i prossimi anni però, dobbiamo ripartire sempre con i giovani. E' con loro che si costruisce un progetto, con dei prospetti importanti. Se ci sono campioni in crescita e ci sono tutte le condizioni necessarie per maturare, allora si è in grado di poter costruire una squadra competitiva".

In conclusione una battuta sul nuovo stadio con i tanti ostacoli burocratici da superare: "Per costruire uno stadio devi tener conto di destinazione, urbanizzazione, altre attività sulle quali devono esprimersi comune, provincia, regione. Un iter lunghissimo e terribile. L'edilizia in Italia sta vivendo un momento di crisi a livello lavorativo e questa potrebbe essere l'occasione per costruire nuovi stadi in modo tale da dare più occupazione alla gente".

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