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Calciomercato: non è più un Barcellona per i giovani azulgrana

Non c’è più il Barcellona dei ‘canterani’. Nel 2012 il club poteva vantare 11 giocatori titolari provenienti dalle giovanili, oggi preferisce far spesa a suon di milioni all’estero.
A cura di Alessio Pediglieri
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Anche il Barcellona è figlio dei tempi e così, la potente società catalana che da sempre si pregia di annoverare tra i suoi tanti campioni molti provenienti dal fervido vivaio interno, ha voltato pagina. L'ultimo mercato, ma non solo, ne è la riprova: occhi puntati su giocatori stranieri o provenienti da altri club, pochissimi e sempre più centellinati inserimenti dei giovani in prima squadra. Una rivoluzione epocale che nell'arco di due-tre stagioni ha completamente stravolto il modo di vivere il calcio anche per chi della ‘Cantera' aveva fatto bandiera. Era solo il 2012 e a quel tempo il Barcelona poteva scendere in campo con un ìintera squadra proveniente dalla propria scuola calcio.

Accadde contro il Levante in Liga. Undici ‘canterani' in campo per dimostrare la qualità e la forza del proprio movimento calcistico: 2012. Víctor Valdés, Montoya, Piqué, Puyol, J.Alba, Busquets, Xavi, Fábregas, Pedro, Iniesta, Messi. Una formazione di tutto rispetto che oggi è stata smembrata anno dopo anno. Sono passati solo 4 stagioni da quella data ma a Barcellona i reduci sono solo quattro: Piquè, Busquets, Messi e Iniesta.

Nell'attuale rosa di Luis Enrique, i giovani cresciuti nel Barcellona sono solamente 7: i quattro già citati insieme a Rafinha, Sergi Roberto e Masip. Il resto proviene dagli acquisti effettuati in mezzo mondo. I risultati non sono cambiati, il Barcellona continua a vincere e resta tra i migliori club in circolazione ma è il modo di intendere il calcio che è stato ribaltato.

Le scelte effettuate parlano chiaro: il club di Bartomeu preferisce, come il resto d'Europa, spendere decine e decine di milioni per portare tra le propria fila giocatori di altre squadre. I propri giovani, eventualmente li manda in giro per il mondo con i marchio di fabbrica azulgrana che è sempre simbolo di garanzie. I vari Montoya, Balde Keita, Krkic, Bartra, Tello, Sandro, Samper, Munir non hanno mai potuto trovare spazio in prima squadra, cercando gloria altrove. E spesso non trovandola.

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