Calciomercato Napoli: Mazzarri, Quagliarella alla Juve? Non parlo
Come disse il saggio chi tace acconsente. Sembrerebbe quasi uno sfottò e invece non è così. Il Napoli vola alla fase a gironi di Europa League per la prima volta nell’era De Laurentis, ma ai piedi del Vesuvio la gioia è strozzata in gola dal prossimo addio di Fabio Quagliarella. L’incredulità dilaga per le vie silenziose della città e in molti restano con le mani sul capo chiedendosi cosa sia veramente successo.
Si perché la cessione del pasticciere di Castellamare ha davvero dell’incredibile. Una cessione rapida e per nulla indolore. Una cessione poi che rinforza l’acerrima nemica della Juventus, quella Vecchia Signora che da sempre è la rivale dei partenopei. Un prestito oneroso con diritto di riscatto fissato a 10, 5 milioni, tutto pronto, tutto fatto nella notte magica di Napoli.
Napoli chiede, Napoli vuole sapere e la domanda al mister Mazzarri è lecita ma lui non risponde e anzi sembra anche infastidito: “ Di mercato parlerà chi di dovere!”. Mazzarri è contento e la partita la commenta così: “All'inizio abbiamo sofferto l'adattamento al campo in erba sintetica, poi siamo usciti bene e abbiamo costruito ottime azioni andando in gol per ben due volte. Ci tenevamo tanto a entrare nella fase a gironi. Nel secondo tempo ho fatto i tre cambi nell'ottica della partita di Firenze” .
Già perché tra tre giorni c’è il debutto in campionato e il Napoli a Firenze ci andrà priva del suo Masaniello. Mazzarri non parla, De Laurentis nemmeno. Quagliarella per qualche breve minuto si intrattiene con i tifosi scossi, qualcuno addirittura gli dice:” E ora sfornerai sfogliatelle proprio per loro? Ma come è possibile? Dai Fabio dì che è tutto falso” Ma non tutte le favole hanno il lieto fine o almeno non questa, e le parole di Quagliarella non lasciano dubbi scuotendo gli animi dei Napoletani: “Si è vero vado alla Juventus, ci sono cose che vanno al di là del cuore!”.
Cala così la notte a Napoli, cala così il sipario sul binomio Quagliarella-Napoli e ai piedi del Vesuvio non c’è rabbia, non c’è rassegnazione né accettazione né tanto meno rabbia perché qui siamo ancora alle prime fasi del lutto, a Napoli siamo ancora alla negazione della realtà con ogni tifoso che si isola dalla festa della qualificazione. Che senso di profonda tristezza che si respira a Napoli.
Davide Pecchia