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Calciomercato Napoli, De Laurentiis: “Reina? Mica possiamo sempre rinnovare”

Il numero uno del Napoli, durante l’audizione in Commissione Parlamentare Antimafia, ha toccato diversi temi d’attualità e, parafrasando il professore de “La meglio gioventù”, afferma che nel sistema calcio “c’è un caos totale, serve una rifondazione”.
A cura di Vito Lamorte
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Aurelio De Laurentiis a tutto campo. Durante l'audizione in Commissione Parlamentare Antimafia il presidente del Napoli si è soffermato su diversi temi d'attualità, oltre a quelli per cui era lì, ovvero gli intrecci che intercorrono tra le società di calcio e la criminalità organizzata. Il numero uno del club partenopeo ha voluto sgomberare tutti i dubbi sulla permanenza di Maurizio Sarri che "ha un contratto per il quale deve restare con noi per altri tre anni" mentre per quanto riguarda la situazione di Pepe Reina afferma che "è ancora in piedi un contratto: che stiamo sempre a rinnovare?". Suona quasi come un benservito per il portiere spagnolo.

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De Laurentiis si è detto molto soddisfatto per l'arrivo di Ounas e sull'obiettivo Mario Rui ha risposto a metà: "Adesso vediamo, siamo appena agli inizi e tra l'altro il mercato non è ancora aperto. Tutto fatto? Vedremo…".

"Mai conosciuto Genny ‘a Carogna"

Il presidente del club azzurro ha risposto alle domande della presidente Rosy Bindi, che gli ha chiesto una ricostruzione di quanto accaduto allo stadio Olimpico prima di Napoli-Fiorentina, finale di Coppa Italia del 2014:

Allo stadio trapelava la notizia della morte di Ciro Esposito e la curva del Napoli era in subbuglio. C'era grande agitazione, i tifosi volevano fare invasione di campo. Ero in tribuna e a un certo punto sono andato dall'allora prefetto Pecoraro per invitarlo a fare una comunicazione e dire che il ragazzo non era morto. A quel punto la questura di Roma accompagnò il nostro capitano Marek Hamsik sotto la curva per cercare di spiegare lo stato delle cose a questi signori. Io non ho mai conosciuto Genny ‘a Carogna.

"Italia paese dei compromessi"

DeLa si è soffermato anche sulla situazione del calcio italiano e di come viene vissuto nelle categorie inferiori alla Serie A:

Negli alti piani della Serie A c'è un caos totale: non è pensabile l'assenza dello Stato. Io non appartenevo al mondo del calcio. Quando sono arrivato mi sono preoccupato di correre perchè non ho trovato nulla. Sono dovuto ripartire dalla Serie C, mi sono ritrovato con gli sputi sulla testa e con la raccomandazione di non uscire dagli spogliatoi: pensavo fosse un problema della Serie C, ma poi ho verificato che avveniva anche in Serie B. E negli alti piani della Serie A c'è un caos totale.

"Bisognerebbe fare tabula rasa"

Infine il numero uno del club partenopeo, parafrasando il professore de "La meglio gioventù", afferma che nel sistema calcio "bisognerebbe fare tabula rasa" e analizza la questione stadi:

Dall'81 esiste una legge, la 91, che non è mai stata aggiornata, io la abolirei. Noi siamo ostaggio negli stadi, non possiamo fare nulla, non si possono avere rapporti coi tifosi, per esempio. Sono contento di questa audizione che credo debba dare corso ad un seguito di rapporti con le rappresentanze del mondo calcistico per poterlo rifondare: con l'arrivo di Lotti pensavo ci fosse una rifondazione del calcio: bisognerebbe fare tabula rasa, questo è invece il Paese dei compromessi, dei ‘non si può fare'.

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