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Calciomercato Napoli: da Agger a Henrique, come prendere Aristoteles

Persi Nainggolan, Bastos e Gonalons la campagna acquisti di gennaio degli azzurri è stata una corsa affannosa all’affare a prezzo di costo. Ma De Laurentiis non aveva 50 milioni da spendere per una grande squadra?
A cura di Maurizio De Santis
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Agger, il muro danese. Skrtel, lo slovacco di ferro contro cui perfino van Persie dello United ha sbattuto il muso. Vermaelen, il belga dell'Arsenal al quale Wenger ha consegnato la fascia di capitano dei ‘gunners'. Combattenti d'area, duri a morire, ‘di lotta e di governo', randellano e guadagnano metri. Rafa Benitez li conosce bene, abbastanza da volerli al Napoli. Non adesso, non ancora. Liverpool e Arsenal non trattano con chi si presenta col cappello in mano. Poi è toccato al Marsiglia e alle sue proposte indecenti: volete prendere N'Koulou? Dateci 20 milioni. Che impudenza! "Ho cinquanta milioni da spendere per il mercato di gennaio", tuonò il presidente De Laurentiis. Qualcosa di molto simile allo ‘spezzeremo le reni alla Grecia'. E poi sappiamo com'è andata a finire: non in Grecia, però, quella è un'altra storia. Ma qui in Italia. Con il direttore sportivo della Roma, Sabatini che – memore dello sgarro fattogli quando il Napoli provò a soffiargli Lamela – ha fatto marameo al Ciuccio sfilandogli Nainggolan (che in giallorosso c'è andato pur guadagnando di meno rispetto all'offerta dei partenopei) e poi Bastos. Lui a piazzar colpi in una fumata di sigaretta, il Napoli a tossire nella nuvoletta di fumo soffiatagli in faccia. Che maleducato!

Mai quanto Aulas, patron del Lione che fece il gran rifiuto. Arriva Gonalons. Gonalons più vicino. Accordo con Gonalons. Gonalons è del Napoli. Gonalons pronto a firmare. E' fatta, si firma: intesa raggiunta con il calciatore, condizioni economiche della transazione gradite pure all'Olympique. E poi il vulcanico numero uno francese cambia idea all'ultimo momento: tenetevi i soldi, Gonalons non si muove da qui. Quanto vale la sua parola? Poco, anche meno di zero. Però, il dubbio sorge spontaneo: si fosse trovato di fronte al Milan (tanto per restare al di qua delle Alpi) avrebbe osato un voltafaccia così clamoroso? E allora pensi a ‘the Champioooons', l'urlo che echeggia nelle notti di Coppa del San Paolo: dovrebbe farci sognare, anche nella sventura. E, invece, capisci che non fai paura a nessuno perché ‘in hoc signo vinces' è fatto per gli audaci che hanno una visione, non per i piagnoni.

Abituato ai cambi di scena, De Laurentiis ha sfumato bene la dissolvenza. Jorginho sembra un ottimo interprete. Poi s'è fatto un po' di conti e s'è guardato in giro. Ha preso Ghoulam, promessa della Ligue 1: così apprezzato che al Saint Etienne quasi s'è sfiorata la rivolta di piazza per la sua partenza. Corsia mancina sistemata, il problema è lì, al centro, nel cuore della difesa. Astori? Bocciato da tempo: piaceva a Mazzarri e a Bigon, quando lo hanno segnalato al tecnico spagnolo deve aver sbottato: lui, abituato ai guerrieri della Premier, avrebbe dovuto far barricate davanti a Reina con un calciatore il cui nome ricorda un simpatico animaletto? Cannavaro… Cannavaro chi? Colpito dalla ‘damnatio memoriae', di lui non v'è più traccia. Considerato che Fernandez e Britos sono perfetti nel ruolo di controfigura, la scena adesso ha un nuovo protagonista: il biondo Henrique, 27 anni, sorriso da bravo ragazzo, cavallo di ritorno in Europa (al Barça fece solo da comparsa) dalla Serie B brasiliana. E' lui il centrale difensivo che tremare i bomber fa, da piazzare accanto ad Albiol. Pagato poco, di pretese moderate. Magari, dietro a quel volto pulito c'è anche un poco di ‘cazzimma'. Magari, si rivela un campione e sfonda. Magari! E, magari, a giugno arriva Mascherano… Copione perfetto, per adesso. Da Agger a Henrique, come andare a prendere Aristoteles.

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