Calciomercato Napoli, Behrami se ne va sbattendo la porta: “Tutta colpa di Benitez!”
Valeron Behrami ripartirà dalla Bundesliga. Dopo anni passati a calcare i campi della Serie A, il centrocampista svizzero ha deciso di intraprendere una nuova avventura, in uno dei campionati europei più importanti, con la maglia dell'Amburgo. L'addio al Napoli non è stato semplice e lo stesso Behrami lo ha raccontato durante una trasmissione radiofonica: "Giocare nel Napoli è stata un esperienza unica ed indimenticabile – spiega a Radio Kiss Kiss – Vivere in una città così importante e giocare per una maglia così bella mette i brividi. Il San Paolo è uno stadio indescrivibile. Come ho scritto tramite Twitter sono stati per me due anni belli, vissuti insieme a tifosi splendidi e ad una grande società". Il feeling tra Behrami e la tifoseria partenopea è sempre stato grande. Un rapporto che si è consolidato nel tempo, grazie al temperamento dello svizzero: "O sei uno di cuore e dai tutto oppure sei un grande giocatore che sorprendi con colpi di classe. I tifosi capiscono il lavoro di ogni singolo giocatore. La gente di Napoli mi ha sempre dato forza e carica – continua – Quando in campo recuperavo palla, li sentivo esaltarsi".
Il rapporto con Benitez – A quei tifosi che ancora si chiedono perché Valeron Behrami ha lasciato il Napoli, è lo stesso centrocampista a dar loro una risposta: "Non è stato tanto un problema tattico. Io lavoro molto sul rapporto con l'allenatore e con Benitez questo non accadeva. Con Mazzarri avevo un grande rapporto ma Benitez, che rimane un allenatore molto bravo, non ti da' tanto approccio". La lunga intervista radiofonica è servita allo svizzero per riavvolgere il nastro dei ricordi e svelare quelli belli e quelli meno: "Il giorno più bello vissuto a Napoli? Sicuramente la prima partita di Champions League è stata incredibile. Il ricordo negativo è quello legato alla finale di Coppa Italia. Mentre ci avvicinavamo allo stadio – continua Behrami – non ci sembrava di andare ad una partita di calcio. Ci dissero di non portare le nostre famiglie perché c'erano casini. Queste sono cose che non dovrebbero mai accadere".
