Torres rilancia il ‘diavolo’: “Voglio riportare il Milan in Champions”
Bagno di folla in aeroporto, l'entusiasmo dei tifosi, poi visite mediche e firma per mettersi al servizio di Pippo Inzaghi. L'arrivo di Fernando Torres scalda il Milan e i suoi tifosi, lasciando Balotelli alle spalle e stipato nel baule dei ricordi. L'attacco dei rossoneri è finalmente completo con l'ingaggio della prima punta necessaria. "E' un onore e un privilegio vestire questa maglia – ha ammesso lo spagnolo a Milan Channel, nel giorno del suo arrivo a Milano -. Voglio riportare la squadra in Champions e magari stare qui tanti anni. Demetrio Albertini, mio grande amico, mi ha parlato bene del Milan. E poi conosco calciatori come Diego Lopez, Essien, Alex". Torres in rossonero… ma con qualche anno di ritardo considerato che sarebbe potuto arrivare quand'era all'Atletico Madrid. "E' passato molto tempo da allora. Conosco la storia del Milan, non vedo l'ora d'iniziare la nuova stagione".
La fiducia di Inzaghi. Mercato e campionato, domenica sera c'è il debutto ufficiale sulla panchina del Milan in A per Super Pippo. Per quello di Torres servirà attende ancora un po', alla ripresa del campionato dopo la pausa per la Nazionale. "E' un grande professionista, arriva sempre primo agli allenamenti ed è da questo che noi vogliamo ripartire – ha ammesso il tecnico in conferenza stampa -. Voglio farlo tornare il giocatore che tutti conosciamo, ci ho parlato personalmente prima del suo arrivo". Lazio primo banco di prova. "E una squadra costruita molto bene, può essere una delle sorprese di questo campionato".
Milan-Torres, ci siamo: l'annuncio ufficiale dello spagnolo dal Chelsea ai rossoneri è arrivato nella serata di venerdì. L'accordo è stato trovato, e l'attaccante dei Blues è già atteso a Milano per le prossime ore per affrontare le visite mediche. Dal "bambino d'oro" al "Nino". Il Milan è pronto a voltar pagina e a dimenticare l'addio di Ricardo Kakà, dando il benvenuto a Fernando Torres. Adriano Galliani ha già scelto l'attaccante per rinforzare l'undici di Pippo Inzaghi e completarlo dopo la partenza di Mario Balotelli. Una scelta caduta sulla figura di Fernando Torres, attaccante esperto ed in grado (se il fisico lo sosterrà) di aumentare la pericolosità rossonera dentro l'area di rigore.
Dopo aver trovato l'accordo con il giocatore (2 anni a 4 milioni di euro, più un'opzione per un terzo), l'ad rossonero Galliani attendeva l'ok del Chelsea. Il club inglese, infatti, oltre ad aver regalato il cartellino al Diavolo, doveva anche dare una buonuscita al giocatore: soldi che andavano a compensare il "gap" tra ciò che offre il Milan e ciò che avrebbe guadagnato Torres rimanendo in Inghilterra (7 milioni di euro all'anno). Nel quartier generale dei "Blues" l'agente del giocatore (che ha già definito le ultime strategie con il proprio assistito) ha incontrato la dirigenza del Chelsea per la decisione finale. Ora o mai più, aveva tuonato Galliani. Sulla trattativa trapelava un leggero ottimismo tra i dirigenti milanisti che, forti di questo feeling rinnovato con gli inglesi, potevano di nuovo tornare in corsa anche per il prestito di Van Ginkel, dopo il primo rifiuto del ragazzo. Dovesse arrivare a Milano, Bryan Cristante potrebbe venir girato in prestito al Benfica.
Mourinho ‘libera' Torres. "Ho bisogno di tre attaccanti per questa stagione e Torres è uno di quelli – ha ammesso in conferenza stampa -. Non ha parlato con me direttamente ma se vuole andare via, forse è perché vuole provare una nuova esperienza in un altro campionato".
Le alternative e la diffidenza dei tifosi – Fernando Torres è solo l'ultimo di una una lunga lista di giocatori accostati al Milan, nelle ultime ore. Lo spazientito tifoso rossonero ha letto di Jackson Martinez e di Ezequiel Lavezzi, ha commentato l'arrivo (un giorno certo, l'altro meno) di Alessio Cerci, è rimasto freddo davanti ai vari Destro, Borini, Negredo, Eto'o e Soldado e indifferente di fronte al presunto fascino di Biabiany. Con Taarabt sempre parcheggiato e in attesa di buone nuove e Dzemaili, in pratica, opzionato, Torres e Van Ginkel sono gli unici due che mantengono intatte le percentuali di un loro passaggio al Milan: questo grazie all'eventuale "regalo" di Mourinho (che farebbe partire entrambi senza intascare una sterlina). In caso di dietrofront del Chelsea, potrebbe tornare di moda il nome del greco Kostas Mitroglou (che farebbe rabbrividire i tifosi del Milan, al solo pensiero di vederlo con la maglia che fu di Van Basten), che arriverebbe anche lui nell'ambito di un'operazione "low cost". Insomma, per dirla alla Galliani, manca il braccio (cioè il denaro) e, forse, anche la mente…perchè l'impressione generale della tifoseria è che il Milan sia arrivato alle ultime 48 ore di mercato con le idee un po' confuse, senza aver pianificato la cessione di Balotelli e con davvero pochi denari da investire (nonostante gli incassi tra cessioni e risparmi sugli stipendi). A confermare tale tesi, il delirante tentativo di "sbolognare" Rami al Monaco dopo aver "battagliato" con il Valencia sul prezzo (con il giocatore che ha rinunciato a dei soldi per rimanere a Milano) e dopo aver inutilmente tentato di convincere Mexes (il giocatore più pagato della rosa) a lasciare il club e cercarsi una nuova sistemazione.