Calciomercato Milan, ultime news: Balotelli e Menez, i ‘colpi’ di gennaio

Per Sinisa Mihajlovic, che deve difendere il proprio posto, ci sarà bisogno di tutti, soprattutto di chi fino ad oggi non ha contribuito come avrebbe dovuto alla causa rossonera. Vuoi per difficoltà tattiche, vuoi per infortuni. Poco importa: il tecnico ha chiamato al raduno l'intera rosa nei giorni di festa per far sì che l'inizio del 2016 sia vincente. Ecco che si avvicinano in questo senso anche i rientri importantissimi di due giocatori che in passato hanno fatto le fortune milaniste: Mario Balotelli e Jeremy Menez. Soprattutto il francese, dopo l'ottima ultima stagione in attacco serve come il pane per dar respiro ad un reparto che spesso si appoggia sempre e solo su Carlos Bacca.

Il francese potrebbe essere l'esterno perfetto per il gioco di Mihajlovic che vive soprattutto di spinte sulle fasce, arma in più perché vi possano essere i giusti rifornimenti per Bacca, con l'ex Siviglia che troppo spesso è condannato da solo a cantare e portare la croce. La grande attesa di rivedere in campo Jeremy Menez è dunque terminata: il francese è tornato a disposizione e si è allenato regolarmente in gruppo. Fin qui la sua stagione è stata un calvario: ha collezionato solo una presenza ufficiale in questa annata, giocando uno scampolo di partita nel secondo tempo di Milan-Perugia di coppa Italia lo scorso 17 agosto.

Per Balotelli stesso discorso: SuperMario può dare vivacità all'attacco andando a ricoprire diversi ruoli utili per Mihjalovic e se approccia ai match con lo stesso piglio e serietà di come aveva fatto prima dell'infortunio, per il Milan potrebbero essere più gioie che dolori averlo in campo. L'operazione all'addome per rimuovere la pubalgia è ormai lontana e Balotelli sta lavorando duramente per poter essere pronto alla ripresa del campionato il prossimo 6 gennaio, a San Siro, contro il Bologna.

"Mario è il più forte calciatore italiano di questi ultimi anni" (Mino Raiola, procuratore Balotelli)

Proprio su Balotelli è tornato a parlare anche il procuratore, Mino Raiola difendendo il proprio assistito ma anche sottolineando come il giocatore sia contemporaneamente un simbolo e una vittima della mentalità italiana che non sarebbe pronta ad avere tra le propria fila un giocatore di colore così forte. Insomma, una sorta di razzismo ‘silente' ma reale: "Mario è il più forte attaccante italiano. È un ragazzo troppo giudicato e stressato, in un Paese non pronto per avere un giocatore di colore così forte. L’Italia da questo punto di vista è indietro anni luce. Nel calcio c’è razzismo perché i giocatori di colore devono dimostrare il doppio degli altri".