Calciomercato Cagliari, Barella: “Non ho mai tifato Inter. Nainggolan? Il paragone regge”
Il mercato è lontano ma il nome di Nicolò Barella è già sulla bocca di tutti e i principali club italiani stanno pensando a lui per rinforzare la mediana in ottica futura. E' uno dei giocatori più interessanti, da due stagioni in auge nel Cagliari dove sta facendo un doveroso apprendistato. Soprattutto anche in ottica Nazionale, visto che è entrato stabilmente nel giro della nuova Italia di Roberto Mancini.
Il presidente Giulini lo sa, a giugno probabilmente dovrà essere ceduto come piatto forte del mercato estivo sardo. il ragazzo è giovane, ha 21 anni ed è in rampa di lancio. Il futuro è suo e a Cagliari non avrebbe la possibilità di emergere e giocare per traguardi che gli competono. Milan, Roma, Inter sono sulle sue tracce, ma solo il tempo – e le prestazioni – diranno dove davvero andrà la prossima stagione.
Tutti lo cercano, da giugno
Ad appena 21 anni il centrocampista del Cagliari si sta confermando in Serie A e, soprattutto in Nazionale, dove è stato lanciato titolare con prestazioni positive, da risvegliare interessi mai sopiti di alcune società italiane e qualche straniera attenta al nostro panorama, come il Liverpool di Klopp. Tutti pronti a darsi battaglia in vista della prossima stagione.
Se dovessi andare via non sarà mai per soldi, ma solo per ambizione. A me non interessano la Ferrari o il super attico.
Non per soldi ma per ambizione
Lui, Nicolò, al momento non ci pensa e al settimanale della Gazzetta rivela il proprio stato d'animo: quello di un ragazzo che vuole il massimo non per soldi ma per ambizione. "Ho sempre tifato Cagliari, ma in casa mia sono tutti interisti e quindi da bambino ero contento quando vincevano i nerazzurri. Mi sento parte di un popolo. A spingermi non è solo il tifo, ma la passione di una comunità intera".
Il nuovo Nainggolan
Le caratteristiche piacciono a molti, perché Barella è un centrocampista duttile, moderno, che in parte ricorda il primo Nainggolan, che sfondò proprio a Cagliari: "L'accostamento ci sta, ma lui ha più forza fisica. Io mi sento mezzala. Da trequartista sono libero di muovermi, ma non mi piacciono le etichette. Se prendo molti gialli è per determinazione, non voglio che l'avversario passi. Non è cattiveria".