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Calciomercato, 5 costosi ‘bidoni’ arrivati a gennaio in Serie A

Da Fabio Junior a José Mari e Doumbia, ecco alcuni dei calciatori che si sono rivelati degli autentici flop dopo esser stati acquistati nella sessione invernale di mercato.
A cura di Salvatore Parente
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Se l’eccezione, come è noto, conferma la regola, la norma, la prassi, la consuetudine la certifica e la cristallizza. Nel gioco dei luoghi comuni, qualcuno di questi, come ad esempio quello riguardante la grande possibilità di pescare qualche bidone nel calciomercato di gennaio, risulta una quasi assoluta certezza.

E sì perché fra chi spera di bruciare la concorrenza prelevando qualche calciatore a stagione in corso, chi affannosamente è alla ricerca di qualche puro talento dal Sudamerica e chi, invece, ha bisogno di innesti in grado di sovvertire un trend negativo, il rischio del “pacco”, della fregatura è dietro l’angolo. Vediamo quindi i 5 calciatori che negli ultimi 20 anni di Serie A, in relazione al costo del loro cartellino e alla reale utilità/efficacia in campo, si sono rivelati degli autentici flop nel mercato di “riparazione”.

Mister 40 miliardi: Josè Mari

Dicembre 1999, il Milan campione d’Italia ha un obiettivo preciso: replicare il successo dell’anno precedente o, quantomeno, accorciare le distanze dalle prime della classe Lazio e Juventus. Per farlo, Adriano Galliani opera una campagna di rafforzamento importante con gli arrivi, nell’ordine di: Chamot, Coloccini, West (dall’Inter) e José Mari (dall’Atletico Madrid). Proprio quest’ultimo però, fiore all’occhiello della sessione invernale dei rossoneri con ben 40 miliardi di lire investiti per prelevarlo dai colchoneros, si rivelerà essere un autentico flop. Il nativo di Siviglia, infatti, riuscirà a realizzare nonostante le sue doti di esterno offensivo tecnico, rapido e pericoloso solo 14 gol in 73 partite ufficiali con la compagine meneghina pesando sulle casse del Milan per i successivi tre anni con uno score pari a 2.9 miliardi di lire per rete segnata.

José Mari

Da “Uragano” a “Venticello”: la storia di Fabio Junior

Un altro calciatore arrivato in pompa magna a gennaio nel nostro calcio rivelandosi poi un vero e proprio bidone è stato Fabio Junior. Il “nuovo fenomeno” o anche “l’uragano brasiliano”, ribattezzato poi dai tifosi giallorossi “er venticello”, nella sessione invernale del 1999 veste la casacca della Roma dal Cruzeiro per merito di un assegno da 30 miliardi di lire (più 2 ad intermediari brasiliani) nonostante le resistenze del tecnico boemo Zeman che vorrebbe un altro talentino emergente: un certo Andriy Shevchenko. Purtroppo per la famiglia Sensi e tutti i tifosi capitolini, il novello “Romario” non fece vedere molto del suo repertorio con appena 3 gol in 16 presenze e quell’assegno che, ai tempi d’oro del calcio nostrano, non erano comunque per niente bruscolini. A seguire, nella carriera del carioca, Giappone, Germania, Israele, Arabia Saudita e, di nuovo, Brasile.

Immagine

Edu Vargas, un mistero cileno

Miglior giocatore e attaccante del campionato cileno, secondo nella classifica dei calciatori sudamericani dell’anno e giocatore più popolare del 2011. Questo il biglietto da visita di Eduardo Jesus Vargas Rojas, meglio noto come Edu Vargas, che convinse nel gennaio 2011 il Napoli di De Laurentiis a versare 15 milioni di dollari alla Universidad de Chile per portarlo all’ombra del Vesuvio. Anche lui però, pur accolto con grande gioia e affetto dai tifosi partenopei che in lui vedevano un nuovo astro nascente da affiancare ai vari Hamsik, Lavezzi e Cavani, si dimostrò un flop con velature misteriose. Tante ottime prestazioni col Cile (32 reti in nazionale), titolo di capocannoniere della Copa America nel 2015 e 2 successi nella manifestazione, e tantissime occasioni sprecate in maglia azzurra con appena 3 marcature in 28 gare, tre prestiti (Gremio, Valencia e QPR) e la cessione a titolo definitivo all’Hoffenheim.

napoli valencia

Il bomber dell’Est: Seydou Doumbia

La Roma di Garcia nella stagione 2014/15 dopo il secondo posto dell’annata precedente sembra finalmente ad un passo, con un ottimo girone d’andata, dal superare la Juventus in campionato. Così, per sferrare l’assalto decisivo alla “Vecchia Signora” e sostituire il partente Destro (ceduto al Milan), la compagine giallorossa acquista dal CSKA Mosca l’ivoriano Seydou Doumbia (61 gol in 95 gare coi russi) per 14,4 milioni di euro più 1,5 di bonus. Il feeling con i compagni e la piazza però non arriverà mai con solo 2 segnature in 14 partite, un secondo posto a -17 dalla Juve e tre prestiti in Russia (di nuovo al CSKA), Inghilterra (Newcastle) e quello attuale Svizzera (Basilea).

Doumbia

Il “Messi delle Alpi”: Xherdan Shaqiri

Il “Messi delle Alpi” Xherdan Shaqiri chiude questa flop 5 dei calciatori che nella sessione invernale di mercato si sono rivelati degli investimenti poco oculati per “merito” dei 15 milioni di euro spesi, evidentemente male, dall’Inter nel 2015. Voluto fortemente da Mancini, lo svizzero, chiuso ai tempi al Bayern Monaco, sembrava potesse essere uno dei tasselli sul quale ricostruire una grande squadra in grado di rinverdire i fasti del recente triplete. E invece, in quei 5 mesi meneghini, Shaqiri collezionò tanti 5 in pagella, solo 3 reti in 20 presenze ed abbondanti dosi di fischi che lo accompagnarono metaforicamente all’uscio, nell’estate successiva, quando lo Stoke City, lo acquistò per 17 milioni di euro.

 

Shaqiri

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