Calciomercato, 5 calciatori decisivi arrivati a gennaio
Il campionato di Serie A, dopo la sosta natalizia, sta per ricominciare nel nostro esclusivo "boxing day" ovvero: l'Epifania. Fra squadre in cerca di continuità, compagini in attesa di una svolta è club in chiara difficoltà, questo nuovo anno si presenta, come sempre, con tantissimi temi da analizzare, approfondire e sviscerare. Uno di questi è, come accade da tempo in gennaio, il calciomercato: quel mondo a parte, quel pianeta a sé stante, parallelo al campo e che spesso può risultare più determinante del rettangolo di gioco stesso per mezzo delle sue inspiegabili alchimie e rocambolesche combinazioni.
In questo complesso mese, infatti, si sovrappongono le partite, le prestazioni ed i risultati con le trattative, gli accordi, gli acquisti e le cessioni con il primo ed il secondo “emisfero” che si sfiorano, si toccano e si condizionano a vicenda. Al di là di come poi si evolverà questa sessione invernale targata 2017, vediamo i 5 migliori innesti in corsa che, negli ultimi anni, sono stati determinanti per l'economia complessiva di squadra.
Una bandiera a gennaio: Dejan Stankovic
Il mercato invernale viene spesso visto nella cultura generale e nelle definizioni di addetti ai lavori e non, come un momento nel quale risulta sempre estremamente difficile realizzare acquisti di un certo livello. Una sorta di mercato secondario, detto di “riparazione”, entro il quale le grandi operano solo qualche ritocco e le piccole si affannano per sopperire alle numerose mancanze della propria formazione. Accade però, talvolta, che qualche innesto di gennaio finisca poi per entrare non solo nell'11 titolare ma anche nella storia stessa del club di approdo. È questo il caso di Dejan Stankovic, centrocampista della Lazio che, trasferitosi all'Inter per 4 milioni di euro più il prestito di Pandev nel gennaio 2004, è diventato una delle bandiere dei successi millennials neroazzurri con 42 reti in 326 presenze e 15 trofei complessivi vinti (fra cui la Champions League del 2010) nei suoi quasi 10 anni (2004-2013) di connubio e indissolubile unione con la compagine milanese.
Edgar Davids ed il riscatto in bianconero
Un altro elemento importante che nella sessione invernale di mercato ha trovato la sua giusta e meritata consacrazione in una squadra diversa da quella di appartenenza è il mastino olandese Edgar Davids. L’originario del Suriname, infatti, arrivato a Milano, sponda rossonera, nel 1996 in un club in netta difficoltà dopo i diversi successi nazionali ed internazionali (un undicesimo ed un decimo posto nelle annate 1996/97 e 1997/98), è riuscito a ritrovare fiducia, continuità di gioco e costanza di rendimento con la Juventus che lo acquistò per soli 9 miliardi di lire nel dicembre del 1997. Un trasferimento fondamentale, uno “scippo” fortunato che ha permesso ai bianconeri di vincere, fra il 1997 ed il 2004 sei competizioni (3 scudetti, 1 Coppa Intertoto e 2 Supercoppe italiane), ed all’olandese di giocare 18.241 minuti in 223 gare con la “Vecchia Signora”.
Un campione del mondo ritrovato: Andrea Barzagli
Nel novero di quelle che hanno ben investito a gennaio troviamo, ancora una volta, la Juventus. Dopo Davids, infatti, i bianconeri hanno rintracciato nella sessione invernale un’altra preziosissima risorsa in questo coacervo di affari low cost, saldi e “giocattoli difettosi”: Andrea Barzagli. L’ex Palermo ceduto nel 2008 dal sodalizio di Zamparini al Wolfsburg per 12 milioni di euro, dopo il titolo del 2008/09 e 94 gare in 4 anni in Germania, sembrava destinato ad un mesto, lento ed inesorabile declino ad appena 30 anni. E invece, il destino, beffardo com’è, lo porta a Torino nel 2011 (insieme a Matri e Toni) dietro pagamento di soli 300mila euro (più altri 600mila euro di bonus). Una cifra davvero ridicola se si tiene conto dell’apporto garantito dal difensore toscano (209 partite totali), dei 10 trofei vinti insieme alla Juve e dell’esiziale importanza che il numero 15 ha assunto nella rocciosa ed impermeabile retroguardia bianconera.
Mario Balotelli ritorna “Super” nel 2013
In lista compare anche uno dei più ondivaghi ed altalenanti talenti del nostro calcio che, almeno finora, ha vissuto la sua carriera come fosse sulle montagne russe con repentine salite e altrettanto celeri discese. Eppure, nel 2013, Mario portato a Milano dal presidente Berlusconi grazie ad un assegno da 20 milioni di euro al Manchester City, fu in grado di ritornare “Super” con 5 mesi da grande campione. Balotelli, infatti, riuscì grazie a 4 assist vincenti e 12 reti (2.38 punti a partita con lui in campo) in 13 apparizioni, nella prima incarnazione rossonera, a condurre il Milan ad una incredibile rimonta dal settimo al terzo posto che portò il sodalizio meneghino di Allegri alla qualificazione ai preliminari di Champions League.
Salah, l’ex “magnifico” di Firenze
A chiudere questa top 5 dei calciatori in grado di dare un contributo immediato alle proprie squadre di approdo in gennaio troviamo Mohamed Salah al suo primo fortissimo impatto con la Serie A nel 2015. L’egiziano, dopo la parentesi non proprio fortunata in maglia Chelsea (2 gol in 19 partite a fronte dei 15 milioni di euro investiti), arriva a Firenze in prestito nell’operazione che porta Cuadrado a compiere il tragitto inverso direzione Londra. Accolto in città con tanto scetticismo ed un po’ di scoramento per l’addio dell’estroso esterno colombiano però, il numero 74 viola conquisterà in breve tempo tutti con addirittura 9 segnature in 26 apparizioni totali e tante tantissime ottime prestazioni con la Fiorentina. Un ruolino di marcia importante che poi portò alla dolorosissima rottura nell’estate successiva quando i viola non riuscirono a trattenere l’ex Basilea, accordatosi nel frattempo con la Roma, pur avendo un accordo per il ragazzo col Chelsea, il resto, ricorso alla Fifa incluso, è storia recente.