Calcio italiano: il blocco extracomunitari é legge.

Dopo la disfatta dell'Italia ai Mondiali ieri c'é stata la prima riunione del Consiglio Federale della Figc, e sono state prese decisioni importanti. Il presidente Abete ha infatti stabilito che nella prossima stagione le squadre di serie A potranno tesserare un solo extracomunitario, e non più due, con deroghe solo per le neo-promosse.
Anche nel 1966, dopo la clamorosa eliminazione dell'Italia per mano della Corea del Nord, fu imposto il blocco degli stranieri. Tuttavia Abete nega qualsiasi analogia: "Il Mondiale non c'entra niente. Questa norma sarebbe stata approvata comunque". Tuttavia é difficile credergli.
Non l'hanno presa affatto bene le società di serie A. Il numero uno della Lega, Beretta, incarna la disapprovazione di molti presidenti: " Questa legge é stata approvata senza l'assenso della Lega di serie A, e di certo non risolve i problemi del calcio italiano:" Galliani sottoscrive in pieno le parole di Beretta. Contrariato anche Lotito, che sottolinea soprattutto l'errata tempistica della scelta: " Questa scelta penalizza chi aveva intavolato trattative che non possono più concludersi:"
Insomma Lega e Figc sono ai ferri corti, e tanto per cambiare il calcio italiano é nel caos. Dopo il flop mondiale bisogna sicuramente intervenire per salvare l'intero movimento nazionale calcistico, ed innanzitutto bisogna salvaguardare i vivai ed investire sui giovani. Ma se si vuole dare più spazio ai calciatori italiani perché bloccare il tesseramento di extracomunitari soltanto? Non sarebbe più giusto allora bloccare anche il tesseramento di giocatori stranieri pur appartenenti alla UE? Sembra una discriminazione che non trova spiegazione.
Il futuro del calcio italiano sono i giovani, che però hanno bisogno di giocare. La Germania, semifinalista di Sudafrica 2010, ha tantissimi giocatori titolari che non superano i 22-23 anni. In Italia l'unica cosa che conta é il risultato, subito e comunque.. L'Inter, vincitrice di scudetto, Coppa Italia e Champion's League ne é un esempio: ha vinto tutto senza nemmeno un giocatore italiano titolare. Finché non ci sarà il coraggio di cambiare e soprattutto di aspettare che i talenti sboccino il calcio italiano difficilmente tornerà a livelli competitivi.
Francesco Ferrara