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Calcio, Higuain: “Napoli da scudetto”

L’attaccante argentino racconta i suoi primi mesi napoletani, a pochi giorni dal super match contro la capolista Roma.
A cura di Alberto Pucci
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La sfida è insolita e affascinante al tempo stesso. Le prime sette giornate di campionato hanno emesso il verdetto: per lo scudetto, almeno per il momento, è un affare a due tra Roma e Napoli, con la Juventus terza "incomoda". Le squadre di Rudi Garcia e Rafa Benitez hanno entusiasmato ed offerto il calcio migliore. Merito di un'ottimo lavoro societario e tecnico e di alcuni grandi campioni che hanno aggiunto qualità alle due formazioni. In casa Napoli, tra i tanti, Gonzalo Higuain è stato certamente il "valore aggiunto" dell'undici partenopeo. Arrivato per sostituire Edinson Cavani, l'ex Real Madrid è subito entrato nel cuore dei tifosi napoletani: "Sono venuto perché il progetto mi piaceva e non voglio assolutamente che De Laurentiis e Benitez abbiano pentimenti per aver puntato su di me – ha dichiarato il "Pipita" – Sono venuto per vincere e penso si possa lottare per riuscirci". Per la partitissima contro la Roma, il Napoli avrà bisogno anche di lui: "Sto bene. Il lavoro prosegue, vado avanti con la tabella personalizzata per le prossime due giornate".

Nel nome di Diego – Il semaforo verde, per rivedere in campo l'argentino già nella sfida contro la Roma, potrebbe accendersi lunedi prossimo. Benitez e le migliaia di tifosi azzurri ci sperano. Con Higuain in campo, l'entusiasmo è tornato come ai (bei) tempi del più illustre predecessore di Gonzalo: "A Maradona sarò grato per sempre – ha aggiunto Higuain – Ora capita di sentirsi saltuariamente, ma lui ha sempre belle parole per me: leggo dei messaggi che m’invia attraverso i social network, nelle dichiarazioni. Dire ciò che è stato Diego per l’Argentina e per Napoli è scontato, so cosa ha rappresentato per me e non posso che sottolinearlo ancora". Il feeling tra Napoli, la squadra e l'attaccante pare davvero completo: "Lavezzi e Campagnaro mi avevano spiegato come si sta in questa città – ha raccontato ancora al Corriere dello Sport – Napoli è stata però capace di sorprendermi, di andare oltre il racconto ascoltato dai miei due amici. Questa squadra l’ho seguita da bambino: c’era passato Diego, non potevo non essere interessato al suo destino. E quando ero piccino, mi informavo, vedevo per quel che si poteva all’epoca. Ho continuato a farlo negli anni. Certo, non potevo pensare che un giorno sarebbe toccato a me. E ora che ci sono, immaginare di poter vincere dove c’è riuscito soltanto lui dà una carica particolare".

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