Calcio femminile, candidata sindaco espulsa per bestemmia
Episodio singolare quello avvenuto nell'ultima giornata della Serie C di calcio femminile veneta: durante Hellas Monteforte-Salara (poi terminata 2-0) è stata espulsa Nicol Roveri, calciatrice ospite, per una presunta bestemmia in campo. Presunta, appunto: perché lei, Nicol, smentisce categoricamente. E che spiega così la vicenda: "La palla era uscita dal campo e anziché fischiare calcio d'angolo, l'arbitro ha fatto ripartire il gioco con rimessa dal fondo. Il cartellino rosso è stato immediato, ed alla mia richiesta di spiegazioni mi è stato risposto che era evidente che io avessi bestemmiato. Cosa impossibile, non è proprio nel mio stile", ha affermato la venticinquenne che, tra le altre cose, è fresca di laurea in Storia Contemporanea nonché candidata sindaco per la Lega Nord a Quingentole, comune del mantovano dove vive.
Il Giudice Sportivo ha comunque sanzionato la giovane con due giornate di squalifica, ma che il rapporto tra fischietti maschili e calcio femminile non sia dei migliori è un dato oggettivo, ed episodi quantomeno "controversi" sono comuni anche in Serie A e Serie B. Emblematico il caso del Gordige, squadra veneta che milita in Serie B, avvenuto appena il mese scorso: durante il match contro il Vittorio Veneto, era avvenuto uno scambio di battute tra arbitro e guardalinee in occasione di un autogol abbastanza "curioso", come ha poi riportato la stessa società veneta: "Stai attento che qui bisogna segnare anche i gol che si fanno da sole", secondo la versione del Gordige, con tanto di toni di scherno. Una frase che ha indispettito non poco gli animi, tanto che poco dopo, in occasione del gol delle padrone di casa, una delle giocatrici ha poi replicato "Adesso non parli più, eh?", beccandosi un cartellino rosso e due giornate di squalifica per "comportamento offensivo verso la terna arbitrale".
