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Calcio ed evasione fiscale: spuntano i nomi di Galliani, De Laurentiis e Moggi jr

Indagini e perquisizioni della Guardia di Finanza scaturite dall’inchiesta della Procura di Napoli. L’ipotesi di reato prefigurata: Evasione fiscale e false fatturazioni. Coinvolti dirigenti di Serie A e B, tra cui l’ex presidente della Juventus, Blanc. Sequestrati beni per circa 12 milioni. Sono 64 le persone indagate. L’inchiesta è partita dopo una denuncia, per rapina e tentata estorsione, della compagna di Lavezzi.
A cura di Maurizio De Santis
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L'ennesimo ciclone che s'abbatte sul calcio italiano. Evasione fiscale e false fatturazioni, è questa l'ipotesi di reato in base alla quale gli agenti della Guardia di Finanza hanno eseguito perquisizioni, sequestro di atti e altri provvedimenti nei confronti di 64 persone tra cui massimi dirigenti, calciatori e procuratori di squadre di calcio di serie A e Serie B.  Tra le persone che figurano nel novero delle persone coinvolte (ma la loro posizione è tutta da accertare) ci sono anche il numero uno della Lazio, Claudio Lotito, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, l’amministratore delegato del Milan (che ha visto la sede perquisita), Adriano Galliani, il procuratore Alessandro Moggi, il figlio di Luciano (ex direttore generale della ‘vecchia signora') e l’ex dirigente della Juventus,  Jean-Claude Blanc. Tra i calciatori finiti sotto i riflettori dei magistrati anche l'ex attaccante del Napoli, il Pocho Lavezzi, e l'ex calciatore del Parma, Crespo. A occuparsi del filone d'inchiesta sono i pm della Procura di Napoli Danilo De Simone, Stefano Capuano e Vincenzo Ranieri, coordinati dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli.

Operazione Fuorigioco. E' stato denominato così il filone d'inchiesta, l'ennesimo sulla (presunta) promiscuità dei traffici indiscriminati nel sottobosco del calcio italiano. Secondo la tesi sviluppata dal procuratore aggiunto di Napoli, Vincenzo Piscitelli, esisterebbe un sistema ramificato e finalizzato all'evasione delle tasse. Un sistema messo in atto da oltre trenta club professionistici (sia del massimo campionato, sia della serie cadetta), compresi i tesserati che vanno dai dirigenti ai calciatori, inclusi i loro procuratori. Come si articolava la rete di illeciti? Quando sarebbero stati i commessi i reati ipotizzati? In base alle indagini della Procura escamotage per aggirare il Fisco sarebbero stati attuati nell'ambito di operazioni sulla compravendita di calciatori.

Inchiesta partita nel 2012

L'inchiesta ha avuto inizio nel 2012 dopo la acquisizione di documenti da parte delle Fiamme Gialle nelle sedi del Napoli e della Figc: in particolare, i contratti di Ezequiel Lavezzi, ceduto dal Napoli al Paris Saint-Germain, e dell'argentino Cristian Chavez. Secondo la relazione degli investigatori si trattatva – come poi verificato in seguito – di un "fenomeno generalizzato" nel calcio italiano: ovvero, la"progressiva ed esasperata" lievitazione degli oneri relativi agli ingaggi dei calciatori.

La compagna di Lavezzi ‘ha fatto iniziare le indagini'

L'inchiesta "Fuorigioco", a quanto si apprende dagli inquirenti, è nata in maniera casuale. Perché sarebbe stata la denuncia di rapina con tentata estorsione sporta dalla compagna di Ezequiel Lavezzi nell'autunno del 2012 a far partire le indagini. Perché indagando sulla rapina subita da Yanina Screpante, e indagando su altre rapine subite da calciatori del Napoli,  fu intercettata una telefonata tra Lavezzi e il procuratore Alejandro Mazzoni in cui si parlava di conti all'estero in favore di calciatori. Il ‘Pocho' nello specifico chiedeva informazioni su un conto svizzero in favore del calciatore Chavez. Mazzoni, il procuratore dei due giocatori, disse che il precedente conto era stato chiuso, ma un altro sarebbe stato aperto a breve presso un diverso istituto di credito. Gli inquirenti decisero così di approfondire la questione.

La tesi della Procura. "I procuratori dei calciatori provvedevano a fatturare in maniera fittizia alle sole società calcistiche le loro prestazioni – si legge nella documentazione -, simulando che l'opera di intermediazione fosse resa nell'interesse esclusivo dei club, mentre di fatto venivano tutelati gli interessi degli atleti assistiti dagli agenti medesimi. Le società, da parte loro approfittavano dell'indebito vantaggio di potersi completamente dedurre dal reddito imponibile queste spese, beneficiando altresì della detrazione dell'imposta sul valore aggiunto relativa alla pseudo prestazione ricevuta in esclusiva. In questo modo veniva consentito ai calciatori di non dichiarare quello che sostanzialmente era un benefit riconosciuto agli stessi dalla società calcistica che si accollava, a vantaggio dell'atleta, anche la spesa per l'intermediazione".

I ‘paradisi fiscali'. "Alcuni agenti stranieri, di nazionalità argentina, peraltro, mediante il ricorso a documentazione fiscale e commerciale fittizia e attraverso l'interposizione di società ‘schermo' con sede anche in ‘paradisi fiscali', delocalizzavano i proventi derivanti dalle attività professionali".

I nomi. Sequestro disposto, per importi di alcune migliaia di euro ciascuno, nei confronti di 8 procuratori sportivi: Alessandro Moggi, Marco Sommella, Vincenzo Leonardi, Riccardo Calleri, Umberto Calaiò, Adrian Leonardo Rodriguez, Fernand Osvaldo Hidalgo, Inev Alejandro Mazzoni, Edoardo Luis Rossetto.
Trentasette dirigenti societari: Antonio e Luca Percassi, Claudio Garzelli, Giorgio Perinetti, Luigi Corioni, Gianluca Nani, Sergio Gasparin, Pietro Lo Monaco, Igor Campedelli, Maurizio Zamparini, Rino Foschi, Daniele Sebastiani, Andrea Della Valle, Pantaleo Corvino, Alessandro Zarbano, Enrico Preziosi, Luciano Cafaro, Jean Claude Blanc, Alessio Secco, Claudio Lotito, Marco Moschini, Renato Cipollini, Aldo Spinelli, Adriano Galliani, Aurelio De Laurentiis, Tommaso Ghirardi, Pietro Leonardi, Pasquale Foti, Edoardo Garrone, Umberto Marino, Massimo Mezzaroma, Roberto Zanzi, Giovanni Lombardi Stronati, Francesco Zanotti, Sergio Cassingena, Dario Cassingena, Massimo Masolo.
Diciassette calciatori: Gustavo German Denis, Juan Fernando Quintero Paniaugua, Adrian Mutu, Ciro Immobile, Matteo Paro, Hernan Crespo, Pasquale Foggia, Antonio Nocerino, Marek Jankulovski, Cristian Gabriel Chavez, Ignacio Fideleff, Ezequiel Lavezzi, Gabriel Paletta, Emanuele Calaiò, Cristian Molinaro, Pabon Rios, Diego Milito.

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Il documento della Procura sull'inchiesta ‘Operazione Fuorigioco'

Le reazioni

Il comunicato del Milan. "La Procura della Repubblica di Napoli ha ritenuto quest'oggi di notificare ad Adriano Galliani avviso di chiusura delle indagini per una vicenda assolutamente marginale e non fondata, che troverà la sua risoluzione sia sotto il profilo tributario, sia sotto il profilo penale, in una doverosa archiviazione".
Il presidente De Laurentiis. "E' una vecchia indagine, mi sento super tranquillo per quanto riguarda il nostro club".

Cosa rischiano le società?

I risvolti della vicenda non dovrebbero avere alcuna conseguenza dal punto di vista sportivo  per le società interessate. Non c'è rischio di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato. Potranno al massimo essere condannate al pagamento di una sanzione pecuniaria (anche salata) qualora dovessero essere dimostrate alcune violazioni di specifiche norme riguardanti i rapporti tra società e procuratori.

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