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Calcio e fake news, le bufale più terrificanti nella storia del football

Dalla presunta morte di Puskas all’attentato al portiere della Steaua Bucarest Duckadam, ecco alcune delle storie di notizie false più celebri che hanno però fatto il giro del mondo.
A cura di Salvatore Parente
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Nell’era delle fake news dilaganti e della post verità le bufale sono dietro l’angolo. Una marea di post, articoli da siti alquanto poco attendibili e blog di quart’ordine, infatti, scaricano sul web, algoritmi Google permettendo, e sui social quantità incalcolabili di spazzatura mediatica. Un circo pietoso che scredita un’intera categoria di professionisti ed apre diversi scenari su una questione così delicata. Questa bassa tendenza però, non è propria solo dei nostri tempi con, nella storia, tanti esempi di sesquipedali castronerie pubblicate (per la verità in buona fede) in diversi paesi ed in diversi contesti. Tralasciando le notizie (o presunte tali) sul calciomercato quindi, vediamo le bufale più terrificanti della storia del calcio.

La bufala della Corea del Nord campione del Mondo
La bufala della Corea del Nord campione del Mondo

È uno zombie o Puskas?

“Fra i morti dell'insurrezione d'Ungheria c'è un idolo del popolo magiaro, Ferenc Puskas, uno dei più grandi giocatori al mondo. Egli è caduto in combattimento nelle strade di Budapest. Si era schierato a favore degli insorti contro le truppe sovietiche” oppure: “Mentre ha retto le barricate per la libertà contro la tirannia è morto per colpi d’arma da fuoco Puskas”. Queste, le parole dei quotidiani “La Nazione” e “Manchester Guardian” del 27 ottobre del 1956 all’indomani della rivoluzione ungherese a Budapest.

Ventiquattro ore dopo, però, la radio di stato magiara sconfessava i giornali annunciando che sia Puskas che i calciatori dell’Honved (squadra del talento ungherese) non erano nel paese in quelle ore e che quindi erano tutti ancora in vita. Quando poi Puskas due anni più tardi, trascorsa la squalifica dell’Uefa per essersi rifiutato di tornare in patria, passò al Real Madrid dopo la corte di tanti grandi club europei, i sostenitori spagnoli non risparmiarono ironie sul caso mostrando un particolare striscione: "De Entre Los Muertos", Ferenc il “mito”, un po’ come quello di Orfeo, era tornato dagli inferi.

Puskas

Ceausescu, Duckadam e una (falsa) Mercedes

Helmuth Duckadam portiere rumeno della favolosa Steaua Bucarest degli Anni ’80 è il protagonista dell’ennesima fake news ante litteram. L’estremo difensore rumeno, infatti, divenne celebre nella finale di Coppa dei Campioni nel 1986 nella quale, contro il temibile Barcellona del tecnico inglese Terry Venables, parò ai calci di rigore tutti i penalty degli azulgrana consegnando il trofeo ai suoi. Definito “l’eroe di Siviglia” dalla stampa ma anche il “Superman rumeno”, all’apice della sua popolarità la sua carriera, d’improvviso, terminò. Secondo alcuni, all’origine del ritiro ci sarebbe stata una lite con il figlio del dittatore Nicolae Ceaușescu, Valentin, che, per vendetta, avrebbe ordinato ad alcuni sgherri della polizia segreta del regime di spezzare le mani di Duckadam.

Il motivo del contendere, sempre secondo la vulgata popolare, sarebbe da addebitare al rifiuto del ragazzo di consegnare una Mercedes regalatagli dal Real Madrid (per aver battuto i rivali catalani) e pretesa invece dal figlio del leader nonché presidente della Steaua. Ne sarebbe seguita una spedizione punitiva degli miliziani, mandati a colpire il portiere con mirate e precise bastonate. La verità era un po' meno cervellotica anche se grave: settimane dopo la finale, Duckadam fu colpito da una rara malattia del sangue che gli ha impedito di giocare ad alti livelli fino ai tre mediocri anni nel Vagonul Arad.

Duckadam

Il morto, MacDonald, sta bene in salute

“Posso confermare di essere vivo”. Laconica e lapidaria fu questa la frase di Malcolm MacDonald che pose fine alle lacrime dei tifosi dell’Arsenal nel lontano 1978 per la morte del loro attaccante. In mattinata, infatti, una stazione radio locale ne aveva annunciato la prematura scomparsa in un incidente stradale sulla statale londinese M1. A dire il vero, la storia almeno conteneva un fondo di verità: un altro signor MacDonald era morto in uno scontro nel Bedfordshire quello stesso giorno, il che ha portò il bomber dei Gunners (42 reti in 84 partite) a dichiarare: "Non parlerò mai più al giornalista che ha diffuso la storia per il resto della mia carriera", detto, fatto.

MacDonald

Studenti inglesi scambiati per i giocatori del Leeds

Quando un gruppo di giovani calciatori dell’università metropolitana di Leeds atterrarono all'aeroporto di Lusaka dello Zambia nel 1990, ricevettero la sorpresa della loro vita. Il membro del team Paul Jones ricorda: "c'erano troupe televisive in attesa del nostro arrivo" e lui ed i suoi colleghi non avevano idea di cosa stesse succedendo. La ragione per tutta l'inaspettata attenzione era una storia dello Zambia Daily Mail che aveva affermato che il Leeds United sarebbe arrivato a Lusaka per un tour di tre partite.

Gli uomini di Howard Wilkinson, invece, avevano appena vinto la seconda divisione del campionato britannico ed erano in realtà a 6.000 miglia di distanza. Gli studenti però, comunque ignari, furono trattati come dei re. Quando però, gli ospiti sono stati ampiamente battuti da tutti i loro avversari, i sostenitori dello Zambia si sono resi conto che qualcosa non andava. In seguito, infatti, è emerso che un promotore del tour, il quale aveva fatto trapelare la storia alla stampa locale nel tentativo di gonfiare le folle e fare qualche soldo in più.

Leeds United

La Corea del Nord campione del mondo

Estate 2014, il mondo del calcio è tutto rivolto verso i mondiali, vinti poi dalla Germania, del Brasile. A quella rassegna iridata però non partecipa la Corea del Nord. Eppure, in rete impazza un video nel quale si assiste ai media controllati dal regime che raccontano l’ottimo rendimento della compagine nordcoreana. Il reportage inizia con una giornalista che racconta le imprese della Corea del Nord accompagnate poi da una solenne colonna sonora. Si vedono le immagini di un soddisfatto leader che si congratula con i giocatori che si preparano ad affrontare negli ottavi di finale, nientemeno che Cristiano Ronaldo e soci.

La notizia è di quelle importanti con annesso servizio televisivo pubblicato su You Tube da un canale chiamato Korea News Backup. Peccato però, che, anche in questo caso, si trattasse di un clamoroso fake. Il video, infatti, era una presa in giro che ha raccolto più di 1,6 milioni di visualizzazioni e, nella quale, purtroppo, nel delicato mondo dei social, sono cadute diverse testate giornalistiche internazionali.

Corea del Nord
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