video suggerito
video suggerito

Calciatore, attore, metrosex, piace alle donne: sono Carew e me ne vanto

In Premier lo paragonarono a CR7 perché nessuno è mai stato così attento al look come l’attaccante norvegese. In patria è considerato ancora un idolo, il gossip lo ricorda per i presunti flirt con Melissa Satta e Lauren Budd, le relazioni con la cantante Alesha Dixon e le modelle Sabine Jemeljanov e Hofit Golan. Carew ha giocato anche in Italia ma dopo un incidente in Ferrari la Roma se ne liberò.
A cura di Fabrizio Rinelli
24 CONDIVISIONI
Video thumbnail

Soprannominato “Lille-John”, la “Jirafa” e “Gulliverha”, John Carew ha vinto per tre volte il Kniksenprise, il titolo di calciatore norvegese dell'anno. Il 2 gennaio 2013, l'International Federation of Football History & Statistics (IFFHS) lo ha collocato al 106º posto nella classifica degli attaccanti più prolifici del XXI secolo, prendendo in esame le marcature in campo internazionale.

Immagine

Gol e scontri in Ferrari, è ancora l’idolo del calcio norvegese

Nato da padre originario del Gambia e madre norvegese, iniziò a tirare i primi calci al pallone da professionista nel 1997 al Vålerenga, squadra di seconda divisione del campionato norvegese. Realizzò in totale 24 reti fra campionato e competizioni europee, prima di essere ceduto, nel 1999, al Rosenborg. Avventura affascinante e fondamentale per Carew che nel club più importante della Norvegia, debuttò nella massima competizione continentale per club: giocò infatti nel successo per 0-3 del club norvegese in casa del Boavista nella Champions League 1999-2000. Un’esperienza che gli consentì poi di spiccare il volo nel grande calcio europeo.

Le prime reti pesanti in Europa

Con la maglia del Rosenborg infatti, il possente attaccante, siglò in totale ben 23 reti di cui due importanti in Champions League, una al Santiago Bernabeu di Madrid contro il Real e l’altra contro il Bayern Monaco. Ma fu proprio la Spagna nel 2000 ad aggiudicarsi le prestazioni sportive di questo promettentissimo attaccante. Carew infatti passò al Valencia per 8 milioni di euro, con il compito di non far rimpiangere un monumento del “Mestalla” come Claudio Lopez. Una parentesi importante soprattutto perchè quell’anno il Valencia sfiorò la vittoria della Champions League in quella finale di Milano poi persa ai calci di rigore contro il Bayern Monaco.

Immagine

Carew giocò titolare quella partita siglando anche uno dei penalty calciati dalla sua squadra. Complessivamente per Carew fu una stagione segnata però da alcuni infortuni, tra cui quello al ginocchio che gli impedì il passaggio al Fulham nel gennaio del 2002 per 12.000.000 di euro. I “Cottagers”, infatti, si tirarono indietro all'ultimo momento, facendo saltare il trasferimento del calciatore proprio a causa di questi problemi fisici.

Nel successivo mercato estivo, a causa dei problemi con Rafael Benítez e delle difficoltà sul piano economico del Valencia, venne messo sul mercato, concludendo la sua avventura al Valencia con ben 28 gol in tre anni. Ed è proprio in quell’estate che cominciò la sua esperienza in Italia. Il 30 agosto 2003, Carew fu acquistato dalla Roma, in prestito con diritto di riscatto in favore dei giallorossi. Scelse la maglia numero 23. Il norvegese fece il suo esordio direttamente nella seconda partita di campionato, contro il Brescia. Al suo debutto in Serie A, segnò su rigore il gol del 5-0 ai danni dei lombardi.

foto2

Una stagione però tutto sommato anonima culminata con 8 reti e un incidente con la sua Ferrari che convinse la dirigenza giallorossa a privarsene quanto prima. Negli anni successivi infatti fece un lungo giro in Europa, prima al Besiktas nella stagione 2004/2005, dove siglò comunque 14 marcature, poi l’anno successivo passò in Francia al Lione con cui rimase legato fino al gennaio 2007 totalizzando in tutto, fra Ligue 1 e competizioni europee, 17 reti.

L'Inghilterra come una seconda occasione

Dal mercato invernale del 2007 quindi partì la sua esperienza in Inghilterra. Prima con la maglia dell’Aston Villa con cui rimase legato fino al gennaio 2011. Carew arrivò a Birmingham su richiesta esplicita di Martin O'Neill, che vide in lui il giocatore che mancava ai “Villan”s. Il centravanti scelse il numero 10, lasciato libero dalla partenza di Milan Baroš. Proprio durante la sua prima avventura inglese, vinse il titolo di "Miglior calciatore norvegese dell'anno" per la seconda volta in carriera, grazie soprattutto alle prestazioni in Nazionale.

Immagine

Il cammino di Carew con la maglia dell’Aston Villa fu altalenante soprattutto dal punto di vista caratteriale, poichè il norvegese non riuscì mai a legare con il tecnico Houllier. Fattore determinante per la sua cessione in prestito allo Stoke City in cui realizzò solo due reti in 6 mesi. Concluse poi la sua carriera con la maglia del West Ham con cui, nella stagione 2011/2012, realizzò ancora 2 reti. A febbraio 2013, a causa dell'infortunio di Diego Milito, l'Inter gli offrì un provino di due settimane per valutarne l'ingaggio, con l'idea di sostituire il centravanti argentino fino al termine della stagione; Carew non superò le visite mediche. Nel 2013 si ritirò definitivamente dal calcio giocato.

foto4

Dal campo al set cinematografico, sempre sotto i riflettori

I vari Cantona e Pelè, probabilmente, saranno stati due degli idoli calcistici a cui ispirarsi a cui tendere. Ma, se non in campo dove peraltro il norvegese ha segnato oltre 150 reti in carriera, Carew è riuscito, almeno nel cinema, a uguagliarli o superarli diventando un attore a tutti gli effetti. Una parabola inaspettata che, dai campi di mezza Europa (Norvegia, Spagna, Italia, Turchia, Francia e Inghilterra) lo ha condotto sul set di due seguitissime pellicole norvegesi Dead of Winter e Hovdinger, in quest'ultima fra l'altro, nei panni di un gangster locale che tenta di non cacciarsi più nei guai.

Immagine

Una produzione di successo del regista Irasj Asanti che ha apprezzato la fisicità dell'ex Roma rimasto, nonostante il ritiro dai campi, un "figurino". Un "physique du role" invidiabile che gli ha consegnato dunque una diversa realtà e una quotidianità da star non più sui rettangoli verdi ma nei migliori set cinematografici in patria. Insomma, da Pelè a Cantona i nuovi riferimenti, a suo stesso dire, sono diventati, nello strano corso della vita: Will Smith e The Rock.

Il metrosessuale che incanta le donne

John Carew  era definito come un calciatore metrosessuale e in Inghilterra era considerato l'erede di Cristiano Ronaldo come giocatore più attento al look di tutta la Premier League. Infatti, ai tempi dell'Aston Villa per curare la sua immagine aveva richiesto anche i servizi di una boutique di designer londinese che creava borse da donna. Il suo stile gli ha consentito di essere accompagnato sempre da donne bellissime. Nel suo periodo britannico il gigante norvegese ha avuto una relazione con la cantante inglese Alesha Dixon e con le modelle Sabine Jemeljanov e Hofit Golan.

Inoltre gli vengono attribuiti diversi flirt: da Lauren Budd a Melissa Satta.  Per questo, e non solo, è stato inserito nella classifica degli uomini norvegesi più eleganti, precisamente al terzo posto e al quarto posto tra gli uomini più sexy, sempre nei confini nazionali.

Immagine

Il gigante dal grande cuore

Ma nella vita di John non ci sono solo belle donne. Carew è anche noto per essere religioso e per aver spesso fatto delle opere di carità come quando, nel periodo di militanza all'Aston Villa, si è reso protagonista di diverse visite ai bambini degli ospedali di Birmingham e dintorni, sostenendo anche economicamente le campagne della sua squadra in loro favore, attraverso Acorns Children's Hospice. Inoltre il 24 maggio 2011 fu resa nota una sua donazione di 200.000 corone alla Cattedrale di Oslo, per far sì che restasse aperta anche nei mesi estivi.

24 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views