21 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Cagliari, l’orgoglio sardo per la campagna abbonamenti

Giulini carica la piazza: manifesti in lingua e Zeman “Duca di Boemia” in panchina.
A cura di Giuseppe Cozzolino
21 CONDIVISIONI
Immagine

Mai sottovalutare un "popolo" unito sotto un'unica bandiera. E' il caso dei sardi, che da sempre fanno della loro identità un tratto caratteristico. Non siamo certamente ai livelli dei baschi in Spagna, che non hanno eguali nel mondo, ma è chiaro che i sardi fanno "scudo" tra loro, soprattutto quando devono confrontarsi con l'Italia continentale. Ecco perché la scelta di Tommaso Giulini, nuovo presidente del Cagliari, di rivoluzione l'ambiente sta accogliendo applausi ed accendendo entusiasti. Lui sardo del resto non è, ma ha sposato perfettamente la causa isolana, per ovvi motivi. Serviva un allenatore in grado di valorizzare i giovani ed ottenere risultati, ed ecco Zdenek Zeman: il boemo all'attivo non avrà scudetti e Champions League, ma ha da sempre lanciato nel grande calcio giocatori di primissimo livello. A Cagliari lo conoscono bene per aver "creato" di fatto il loro Marco Sau, attaccante rossoblu. E non solo per questo: il Duca di Boemia è personaggio che fa sempre parlare di sé, nel bene e nel male. Le grandi piazze lo esaltano: Roma, Lazio e Napoli lo applaudono ancora oggi da avversari. Ma senza continuità di risultati, Zeman entra nel mirino dell'ala dura del tifo, dei media e spesso delle dirigenze. A Cagliari questo non accade: il motto è tutti per uno, uno per tutti. Chi attacca Zeman, attacca il Cagliari, e significa mettersi contro oltre un milione e mezzo di persone, radunate sotto lo stendardo rossoblu nonostante le "sacche" di tifo continentale: Juventus, Milan, Inter e Napoli sono radicate, ma non riescono a superare (come accade in altre regioni) il tifo per la squadra locale.

Altra scelta importante di Giulini è stata la campagna abbonamenti in lingua sarda: da "Sa domu esti pittica, su coru esti mannu" (in italiano, "La casa è piccola, il cuore è grande"), chiaro rierimento alla vicenda dello Stadio Sant'Elia e dello Stadio Is Arenas, che ha riempito le cronache degli ultimi anni, a "Truncu e figu, hastu e figu", (ovvero, "Tale il padre, tale il figlio"), dove il capitano Daniele Conti si fa abbracciare dal figlio dopo una rete. Ed ancora: "Chi no traballara po issu, no traballara mancu po is atrusu", ovvero "Chi non lavora per se stesso, non lavora nemmeno per gli altri", ed infine il modus vivendi di Zdenek Zeman preferito: "Chistionai pagu, trallai meda!", ossia "Parlare poco, lavorare tanto".  Insomma, il Cagliari fa sul serio: subito partito a razzo in Coppa Italia, quindi un buon pari a Reggio Emilia nella prima giornata. E domenica, nuovo show: c'è l'Atalanta, per l'esordio casalingo stagionale.

21 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views